Associazione Lamezia Libera: “Città in declino ecclesiastico, anche Comunità Missionari e Missionarie della Via si trasferisce”

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Lamezia Terme – “Non c’è più pace per la città della Piana, il suo destino sembra essere segnato e ogni giorno che passa perde tasselli importanti del suo mosaico. Lamezia non solo ha subito un forte declino nei settori: commerciale, artigianale, culturale, politico, istituzionale, dei trasporti, della sanità, ma sta subendo un ulteriore declino anche a livello ecclesiastico”. È quanto afferma in una nota il Presidente dell’associazione Lamezia Libera, Francescantonio Mercuri.

“Dopo la soppressione dell’Istituto superiore di Scienze Religiose, il dirottamento del Seminario Serafico, il dirottamento delle Suore Francescane ospedaliere di Santa Chiara a Catanzaro (accolte a braccia aperte dall’Arcivescovo e dal Sindaco della città dei tre Colli), lo spostamento arbitrario della Provincia di Calabria dei Frati Minori Cappuccini a Cosenza (Istituti religiosi che erano allogati tutti negli stabili dell’oasi San Francesco ed oggi occupati da una settantina di migranti), la soppressione del Seminario minore diocesano, l’abbandono da parte delle Suore di clausura del monastero di Conflenti (costato molti milioni di euro), l’abbandono da parte delle Monache Benedettine del Santuario di Dipodi, il trasferimento dei Salesiani dalla chiesa di San Giuseppe artigiano, il trasferimento dei sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (Dehoniani) sempre dalla stessa Chiesa e tanto altro, tra circa un mese si trasferirà a Cassano allo Ionio la Comunità religiosa dei Missionari e Missionarie della Via. Andranno altrove anche i Frati Cappuccini dello storico convento di Sant’Antonio di Padova, visto e considerato che l’Amministrazione comunale lametina ha messo in vendita un piano dello stesso convento? Perché nella Diocesi lametina succede tutto questo? Forse nascono diversità di vedute tra le varie comunità e i vescovi che si avvicendano nel corso degli anni? Che senso ha realizzare nuove chiese quando poi vengono a mancare gli “operai nella vigna”? La Comunità religiosa dei Missionari e delle Missionarie della Via è una creatura di Lamezia Terme ed  è nata proprio nella città della Piana su iniziativa di Fra Faustino, Fra Umile e Suor Chiara il 4 ottobre 2009 con la prima approvazione diocesana del Vescovo Cantafora e successivamente, il 23 dicembre 2014, è stata eretta a Istituto religioso da parte dello Stesso Vescovo. Da sempre la Comunità vive nell’oasi adiacente la chiesa di Santa Chiara, della quale se ne prende cura, e vive nella completa povertà. Lo scopo della Comunità è quello di riproporre la vita dei primi missionari del Vangelo, rinvigorendo nel popolo di Dio lo spirito delle prime comunità cristiane, vivendo la Via come luogo della presenza di Cristo. Avere a Lamezia Terme la Casa Madre di questa Comunità, costituita da frati sacerdoti e giovane suore che portano alto il nome di Lamezia Terme nel Mondo, è un grande privilegio che tanti comuni vorrebbero avere. Perché questa Comunità vuole andar via da Lamezia, nonostante la Stessa sia nata nella stessa Città e vive in Essa sin dalla sua nascita? Ci saranno forse diversità di vedute con il Vescovo di Lamezia Terme?”.

“La città di Lamezia ha tanto bisogno di spiritualità e, pertanto, ha bisogno di questa e altre Comunità per avvicinare i giovani e indirizzarli sulla dritta via. Bisogna impedire ai Missionari e Missionarie della Via di lasciare la nostra Città, ed è opportuno che  l’Amministrazione comunale e l’intero Consiglio comunale intervengano presso la Diocesi e la Comunità stessa (come avviene in altri centri quando una comunità religiosa deve essere spostata in altri lidi), affinché si trovi una soluzione positiva e far sì che la Comunità resti nella città della Piana – conclude - Continuando  con lo smembramento della Chiesa di Dio che è in Lamezia Terme, ci sarà il rischio che la Diocesi lametina venga accorpata, in un futuro non molto lontano, a quella catanzarese, visto e considerato che di tanto in tanto la Santa Sede rispolvera il progetto di riorganizzare le Diocesi?”.

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