Catanzaro - Nell’ambito di nuovi obiettivi di stimolo per una maggiore crescita sia associativa che professionale, l’Associazione Provinciale Cuochi Catanzaro nella veste del presidente Domenico Origlia si affida al motto “Chi si ferma non si forma”. Il Presidente Apc Cz ha colto l’opportunità proposta dal socio Luigi Quintieri per l’organizzazione di un corso dimostrativo di pasticceria, che ha avuto per tema “Dessert veloce nella ristorazione”. Il corso ha visto quale protagonista lo chef pasticcere Sergio Signorini, rappresentante e dimostratore dell’azienda Parmalat. La responsabile al settore formazione per l’Apc Cz Valentina Amato, ha interagito con tutti i soci confrontandosi con essi, supportata da diverse Lady Chef. L’evento ha avuto luogo nella nuova sede de “Il piatto giusto accademy” alle porte della città di Catanzaro. Lo chef Signorini ha elaborando in modo pratico e attento diversi prodotti che possono essere riprodotti con facilità nelle cucine dei ristoranti e non solo, e che hanno riscontrato apprezzamenti da parte di tutti i partecipanti. Diversi sono state le partecipazioni dei soci delle altre Associazioni consorelle della Calabria a cui i singoli corsi provinciali sono aperti. A rappresentare la vicinanza all’Apc Cz la presenza del presidente dei cuochi reggini Roki Mazzaferro, ed il presidente dei cuochi vibonesi Costantino Loiacono.
Al termine della manifestazione tutti i corsisti hanno avuto modo di poter verificare personalmente i risultati dell’elaborazioni non solo da un punto di vista scenografico ma anche e soprattutto sotto l’aspetto del gusto. Nel consegnare gli attestati di partecipazione il presidente Origlia ha voluto ringraziare tutti i partecipanti, l’organizzazione, e il maestro Signorini “per aver condiviso con tutti noi i suoi saperi”. Inoltre ha ricordato che “questo non è un punto di arrivo ma di partenza” e ha chiesto a tutti i soci di “farsi promotori dell’associazione presso i singoli cuochi che ancora non conoscono la realtà della Federazione Italiana Cuochi, la quale in quest’ultimi anni ha impresso una maggiore accelerata nella rivalutazione della figura dei cuochi italiani”. Concludendo ha rimarcato il bisogno di “condivisione di tutto quello che è il patrimonio della nostra associazione, per la quale molte persone che lo hanno proceduto si sono spesi e che continuamente si spendono per il buon funzionamento della struttura”.
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