Tiriolo – Nove scosse di terremoto, la più forte delle quali di magnitudo 3.3 alle 14:46 a Tiriolo ad una profondità di 8 km, sono state registrate questa mattina, a partire dalle 10:33 nel Catanzarese. Al momento non sono segnalati danni a persone o cose, ma i movimenti più intensi sono stati avvertiti dalla popolazione, fino a Catanzaro e a Lamezia. A scopo precauzionale, alcune scuole sono state evacuate. Bambini e ragazzi sono usciti dalle aule riunendosi nei luoghi di raccolta indicati dal piano della Protezione civile. Visto il prolungarsi dello sciame, gli studenti non sono stati fatti rientrare in classe e sono stati mandati a casa. Le ultime scosse sono state registrate dalla Sala sismica dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma in rapida successione - alle 12.06, 12.11, 12.29 e 12.34 e poi alle 13:08 a Miglierina e a Tiriolo l'ultima di 3.3. Epicentro sempre nella zona di Tiriolo, paese a 10 chilometri da Catanzaro, ad una profondità tra 9 e 10 chilometri.
Il fenomeno, in atto da una settimana nel catanzarese, è stato ieri al centro di una riunione in Prefettura alla quale hanno partecipato, il prefetto Castrese De Rosa, il responsabile della Protezione civile della Regione Calabria Domenico Costarella, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco e il sismologo e docente associato di geofisica all'Unical Mario La Rocca. L'esperto, parlando con i giornalisti al termine della riunione, ha spiegato che le scosse continue nel corso di uno sciame "non siano anomale. Si tratta di uno sciame sismico come tanti altri che si verificano in Calabria e come in tante altre aree tettonicamente attive. E quindi questo rientra nella normale sismicità. In questi casi è fondamentale che i cittadini non vengano presi dal panico e non credano a false notizie che vengono diffuse. I terremoti non possono essere previsti, l'evoluzione dello sciame sismico non può essere prevista. Può durare una settimana, un mese, un anno, nessuno è in grado di stabilirlo, purtroppo". "I cittadini - ha aggiunto - devono fare il loro lavoro, devono essere consapevoli che viviamo in una regione dove prima o poi si può verificare un terremoto anche di una certa magnitudo".
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