di Maria Arcieri.
Lamezia Terme - Lentezza è stata in questo appuntamento la parola più usata dai giornalisti che hanno presentato le testate cartacee. Il direttore del sito Internet del “Fatto Quotidiano” ha creato “FQ Millenium”, rivista cartacea. “Il futuro è un giornale di carta” è stato l’argomento del terzo appuntamento di Trame, festival dei libri sulle mafie alla sua settima edizione nella piazzetta di San Domenico. E’ nato nell’agosto del 2016 la creatura cartacea che ha presentato Edoardo Bucci, e “Scomodo” è il nome del giornale del diciottenne che ha deciso con i suoi compagni di liceo come risposta collettiva e alla mancanza di informazione senza pregiudizi. E ripartire da un informazione lenta è il suo scopo giornalistico e mettendo al centro il lettore. E di strutturare un giornale. E ci è riuscito. L’incontro è, stato moderato da Roberto Paolo, de “Il Quotidiano Roma”. Per Gomez l’idea è nata per recuperare il gusto di fare giornalismo, con approfondimento reportage, fotografia, tanto giornalismo d’inchiesta e poter dare la possibilità ai lettori di leggere delle storie con calma. Queste le parole di Peter Gomez, giornalista de “Il fatto Quotidiano” al terzo appuntamento quotidiano di Trame.
Il mensile FQ Millenium, è la nuova creazione, un mensile cartaceo che ha venduto nel primo numero 56 mila copie. Ha presentato giornale davanti a un pubblico affamato di notizie su carta. E, in questo modo, ha detto, c’è la possibilità di dare alle persone che lavorano con me, un po’ di fiato, dopo sette anni che dirigo il sito internet de “Il fatto Quotidiano” che ti obbliga a essere frenetico. E specialmente adesso che arriva la bella stagione è molto più difficile utilizzare gli smartphone. E ci sono persone che vogliono leggere e capire. Avere a casa qualcosa che vorranno collezionare. Oggi si legge più di prima, ha detto Gomez, perché sugli autobus, nelle metropolitane, quasi tutti hanno un tablet. Ma la credibilità dei giornalisti è diminuita ed è proprio questa l’arma vincente per poter essere letti. In un mondo dove la velocità è tutto, la lentezza del giornale cartaceo dà la possibilità di pensare e capire, “perché, ha concluso Gomez, in venticinque, trenta righi l’informazione non può essere mai completa”.
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