Tappa in Calabria e nel Lametino per Leandro: giovane attivista che gira l’Italia in bici per ripulire spiagge e sensibilizzare sull'inquinamento

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Lamezia Terme – Un anno, 8mila km di spiagge da ripulire attraversando tutte le regioni l’Italia che si affacciano sul mare. È la missione del 29enne romano, Leandro Olivieri, che in questi giorni sta esplorando, con la sua amata bicicletta ‘Cecilia’, la Calabria. È approdato anche nel Lametino, con una breve sosta alle Terme di Caronte: “ho fatto anche il bagno, è stato bello, c’era pieno di gente nonostante il tempo non fosse dei migliori” racconta. Il suo cammino è poi proseguito verso Tropea. Appena avvista una spiaggia scende dalla bici per mettersi all’opera. Un lunghissimo viaggio iniziato da Ventimiglia lo scorso primo ottobre e che si prefigge di terminare, nell’ottobre 2024, a Trieste. Come in un diario Leandro racconta la sua impresa su Instagram @leosavingtheworld: “Giro l’Italia in bicicletta per pulire le spiagge, conoscere e riunire tutte le persone che, come me, vogliono salvare il pianeta”. Il giovane attivista ha parlato della sua iniziativa anche in una puntata del Grande Fratello, è, infatti, il fratello maggiore di Anita, una concorrente di questa edizione.

La missione di Leandro

Un progetto (How we saved the world”, racconta l’attivista: “nato dai miei viaggi. Sono stato fortunato: per la mia giovane età ho avuto la possibilità di visitare tanti posti lontani e bellissimi ma ovunque andassi ho trovato sempre inquinamento e plastica. Sono stato nella foresta Amazzonica, ho visto gli incendi che hanno distrutto la foresta. Anche in Thailandia, nei ghiacciai o nei deserti ho trovato plastica. Ti piange un po’ il cuore perché hai nell’immaginario la natura selvaggia e incontaminata e, invece, ti rendi conto che stiamo distruggendo il nostro pianeta… sempre più irreversibilmente. Così, da questa cosa mi è scattata la voglia di cercare di salvare il salvabile. Ho unito la passione per i viaggi alla missione per l’ambiente”.

Il 29enne punta a sensibilizzare sulle tematiche ambientali anche i più piccoli, andando nelle scuole. Nel suo viaggio nelle regioni italiane incontra studenti, associazioni, realtà imprenditoriali, volontari e attivisti. E invita chiunque a contattarlo per organizzare incontri sul tema nelle scuole durante le varie tappe in giro per l’Italia. Approdato in Calabria, l’avventura è iniziata alla scoperta della Riviera dei Cedri e della storia di Francesco e della sua Dorotea Farm dedicata alla figlia. Il suo viaggio è proseguito verso sud, nel Lametino. E, una volta che giungerà a Reggio si imbarcherà per la Sicilia per poi risalire verso la costa ionica della Calabria. “In 5 mesi in giro ho raccolto quasi 2 tonnellate e mezzo di plastica, centinaia di persone coinvolte, una ventina di scuole visitate e parlato a quasi 2mila bambini. Ho percorso in bici oltre 3.300 km. Tante cose belle messe insieme” è il suo breve bilancio in numeri. Alloggia in una tenda tecnica e si muove con la sua “Cecilia”, regalo della nonna, una normale bici sulla quale trasporta tutto quello che gli serve per vivere e gli attrezzi per ripulire le spiagge dai rifiuti. “Uso i miei risparmi, non ho sponsor, e se sono fortunato - afferma - vengo ospitato da qualche volontario oppure cerco posto in un campeggio o ostello”.

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Special guest: da uno sci al flacone con il prezzo ancora in lire

Moltissimi “special guest”, così li ha denominati, trovati sulle spiagge: oggetti apparentemente semplici che hanno una storia da raccontare. I più originali? “Uno sci - svela - in una spiaggia a Roma. Si trovano anche molte cose da altri paesi: in Sardegna, ad esempio, ho trovato tappi di bottiglia che arrivavano dalla Spagna. Oppure oggetti di plastica che hanno cinquanta, sessanta, settant’anni che sono rimasti completamente intatti. In Calabria ho recuperato un flacone con il prezzo ancora in lire”. In particolare, a Tropea, “in una spiaggia bellissima e relativamente piccola ho raccolto oltre otto kg di robaccia”. Poi cerca di differenziare al meglio i rifiuti recuperati e smaltirli correttamente. Spiagge che, ad un primo sguardo sembrano pulite ma in realtà nascondono tantissime schifezze, anche pericolose per l’ambiante e per gli animali.

Il messaggio di Leandro per salvare il pianeta

“Ogni persona di qualunque età (a parte non sporcare in primis), quando è in spiaggia può raccogliere anche un solo tappo, una bottiglia: pulirne un pezzettino può fare la differenza. Perché anche un pezzo di plastica che rimane nell’ambiente poi diventa microplastica, diventa sempre più piccolo, e alla fine ce la stiamo anche mangiando oltre ad inquinare l’ambiente e uccidere gli animali. Se uno di noi pulisse anche una parte potrebbe fare la differenza. Abbiamo inquinato il mondo un pezzettino alla volta e, quindi, allo stesso modo possiamo pulirne un pezzettino alla volta”. Per il giovane il problema di istituzioni e Comuni è che “guardano molto al turismo. Mettono in atto opere di pulizia con l’avvicinare della stagione balneare. C’è solo l’interesse economico mentre d’inverno le spiagge sono sporche, non interessa a nessuno tenerle pulite”. Per quanto riguarda la situazione in Calabria evidenzia: “in realtà è mediamente pulita. Anche se va considerato che le zone costiere sono poco abitate in inverno. Le spiagge calabresi, comunque, le ho trovate abbastanza in linea con il resto d’Italia. Ormai è il mare che sporca le spiagge”. Una sfida contro l'inquinamento ambientale, l’abbandono dei rifiuti e alle microplastiche, quella di Leandro che dovrebbe essere quella di tutti. Un’impresa ardua che se condivisa ed emulata può veramente contribuire a salvare il nostro pianeta. “C’è ancora tantissimo da fare e serve il vostro aiuto per completare la missione”: è l’appello del giovane attivista per l’ambiente.

Ramona Villella

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