Lamezia Terme – A quasi due settimane dall’ondata di maltempo che si è abbattuta nel comprensorio di Lamezia e con il timore che le piogge di stagione possano ritornare presto a fare danni, dai paesi maggiormente colpiti come San Pietro a Maida, Maida e Jacurso si leva un grido di allarme sull’emergenza viabilità che non è stata risolta, ponendo in una condizione di semi isolamento tutta la zona. Le principali strade di collegamento, infatti, restano chiuse al traffico, obbligando l’uso per ogni spostamento di vie secondarie con notevole aumento dei tempi di percorrenza e, spesso, non adatte al traffico di mezzi pesanti come bus e autoarticolati.
Ad oggi la provinciale San Pietro a Maida-Maida-Jacurso è inaccessibile, quella che prevedeva il transito sul ponte crollato verso Lamezia Terme anche, diversi tratti di competenza comunale non sono accessibili. Sono stati investiti dalla Provincia di Catanzaro circa 300mila euro in somme urgenze spesi per lo più per la rimozione di detriti e le minime condizioni di ripristino del manto stradale ma evidentemente i fondi non sono sufficienti per far fronte a interventi importanti, ecco perché si attende – Comuni e Provincia – che venga riconosciuto dal Governo lo stato di calamità naturale con conseguente trasferimento di risorse agli enti e procedere così ai lavori. “Servono fondi - spiega il sindaco di San Pietro a Maida, Domenico Giampà - fondamentali per le opere di ripristino delle strade principali. Viviamo in una condizione di isolamento gravissima per famiglie e operatori commerciali”.
Nel frattempo, però, la convivenza con questa condizione di isolamento mette a dura prova tutto il comprensorio, con ricadute non solo nei Comuni direttamente colpiti dai danni ma anche in quelli vicini: le maggiori ripercussioni di questo corto circuito si hanno nel transito dei mezzi pesanti e quindi degli autobus che viaggiano con studenti e pendolari, e dei camion e van che riforniscono i negozi. Da giorni sono in corso le interlocuzioni con tutti gli attori istituzionali come Regione, Provincia e Prefettura ma lo stato di emergenza resta grave e per molti versi cresce sempre di più.
G.V.
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