Conflenti – Pubblichiamo il ricordo del sindaco di Conflenti, Giovanni Paola, del professore Giacomo F., trovato morto in strada, nel pomeriggio di ieri, a Gizzeria. “La notizia di ieri su quello sfortunato professore ritrovato da un passante a Gizzeria, mi ha parecchio mentalmente coinvolto, ma le uniche indicazioni sull'identità, che si limitavano alle "anonime" iniziali del proprio nome e cognome, mi hanno allontanato dalla "tempesta" di sentimenti che improvvisamente è scesa a dirotto quando, questa mattina, ho appreso che le altre lettere sagomavano il suo nome per intero: "Giacomo".
La devastante tristezza della scoperta di quell'identità così pesante, mi ha ricondotto alla memoria la vita di quei cinque anni di Liceo Classico, la sezione "A", quando Giacomino era parte fondamentale e l'anima di un gruppo di compagni di scuola sempre vogliosi di condividere quella gioventù, e quella spensieratezza. Il buio di oggi contrasta con la luminosità di quei giorni nei quali decidevamo l'estemporaneità, o di giocare a pallone all'interno del cortile di quella Tua casa di via dei Mille, ovvero di andare per due o tre giorni nella mia Conflenti, con quei due motorini "gemelli", sfidando le spinte emozionali legate all'esuberanza dei sedicenni.
Come ci sembrava distante il momento della tristezza! La forza di quei momenti, vissuti con l'impeto dell'età, sembrava che non dovesse mai coniugarsi con la devastazione odierna, quando scopriamo l’estrema condizione della fragilità umana. Per scrivere oggi le memorie di allora, avrei avuto bisogno di Te, per meglio rammentarle, non solo per la brillantezza del Tuo saper sempre scrivere, ma soprattutto per il gusto di quei Tuoi modo di commentare quell'indimenticabile passato, vissuto con Antonio, Pietro, Raffaele, Tonino e Gianfranco, nella maniera in cui tu sapevi farle meglio: il sorriso e la gioia di vivere. Un importante pezzo di un passato della nostra vita va via, ma rimangono indissolubili le immagini più belle di un trascorso piacevolmente vissuto, fondamentale per rasserenare l’insidiosità del dopo, nello sconforto di un momento difficile e triste come l’odierno. Addio Grande Compagno di Scuola”.
Giovanni Paola
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