Presidente consiglio regionale Mancuso ricorda incidente minerario di Marcinelle: "Ferita profonda che Italia ed Europa non devono dimenticare"

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Reggio Calabria - "Fu una tragedia europea e calabrese di cui, purtroppo, i manuali scolastici dicono ben poco, come poco si racconta dell’altra tragedia mineraria di Monongah (West Virginia) del 1907 in cui persero la vita tantissime persone costrette a lasciare le loro terre alla ricerca di un’occasione di lavoro". È quanto asserisce il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ricordando i fatti di Marcinelle: “una tragedia - dice - della quale occorre continuare ad assumerci la responsabilità della memoria. Non solo per non dimenticare i tempi drammatici in cui dall’Italia si emigrava per cercare opportunità di riscatto sociale, ma perché i 262 minatori morti (136 partiti da più regioni italiane) la mattina dell’8 agosto del ’56 nell’incidente minerario di Marcinelle (Belgio), rappresentano una ferita profonda che ha segnato l’identità italiana ed europea.  Il Consiglio regionale della Calabria - sottolinea il presidente Mancuso nel 68mo anniversario - rivolge un pensiero commosso al sacrifico dei lavoratori italiani nel mondo e segnatamente ai minatori che giunsero nella miniera belga, accolti non in case confortevoli ma in baracche, da San Giovanni in Fiore, Caccuri, Cerenzia, Castelsilano, Santa Severina, Rocca Bernarda, Savelli e Scandale”.

Infine: “Questa è anche l’occasione per ricordare, in un’Europa che ha necessità di potenziare l’integrazione nel rispetto della sicurezza e dignità del lavoro, tutti i lavoratori italiani che hanno contribuito allo sviluppo di altre nazioni. Auspico anch’io, come sostiene il presidente del Cnel Renato Brunetta, che l’8 agosto diventi la Giornata Europea nel ricordo di Marcinelle, per una nuova coscienza e memoria comune”.

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