Catanzaro - "In questi giorni, la Calabria è colpita da intensi fenomeni meteorologici che stanno causando notevoli disagi sul territorio. Soprattutto sul versante tirrenico, il mare agitato e i venti forti hanno ulteriormente aggravato una situazione già critica per l’erosione costiera. A rischio non solo la viabilità, con danni significativi alla Statale 18, ma anche le abitazioni più vicine alla costa: nel comune di Nocera Terinese, ad esempio, si sta valutando lo sgombero di alcune famiglie" è quanto si legge in una nota di Legambiente Calabria.
Una crisi annunciata
"Legambiente - continuano - denuncia da tempo la gravità dell’erosione costiera in Calabria, un fenomeno destinato a peggiorare con l’aumento degli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici. Secondo i dati dell’Osservatorio Città Clima e del Rapporto Spiagge 2024, dal 2010 al 2024 in Calabria si sono verificati circa 100 eventi meteorologici estremi, la maggior parte lungo le coste. A fine novembre 2024 sono 109. Questo trend, che colpisce tutto il Paese, è particolarmente accentuato nel Sud Italia, con la Calabria al terzo posto dopo Sicilia e Puglia. Dai dati ISPRA emerge che su 613 km di coste basse della regione, quasi il 30% è soggetto a erosione".
"Già nel 2014 l’ex Autorità di Bacino Regionale - proseguono - aveva approvato un Master Plan per la mitigazione del rischio di erosione costiera, suddividendo il territorio in 21 macro-aree e pianificando interventi di difesa delle coste. Successivamente, sono stati introdotti il Piano di Bacino Stralcio di Erosione Costiera (PSEC) e il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI), con misure specifiche per perimetrare le aree a rischio e stabilire priorità d’intervento. Nel 2017, la Giunta Regionale ha approvato un programma di mitigazione per oltre 600 milioni di euro, inclusi 65 milioni dal POR 2014-2020 mentre nel febbraio 2024 è stata adottata un’ulteriore delibera per il ripristino e il potenziamento delle opere di difesa costiera già esistenti e l'attuazione di nuove misure".
Legambiente chiede alla Regione Calabria di fare chiarezza sull’attuazione del Master Plan 2017 e delle misure previste dalla Delibera n. 45 del febbraio 2024.
Intervenire ora è essenziale per evitare di affrontare queste emergenze solo in modo reattivo e frammentario. L’erosione costiera è solo uno degli effetti della crisi climatica che colpiscono la Calabria, regione considerata un hotspot dei cambiamenti climatici. Come sottolinea Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria: “Le nostre coste, un patrimonio ambientale, turistico e culturale, sono sempre più fragili a causa dell’antropizzazione e dell’abusivismo. La Calabria ha urgente bisogno di piani di adattamento ai cambiamenti climatici che integrino misure per affrontare l’erosione costiera e ridurre i rischi per persone, infrastrutture ed economia. Solo un approccio sistemico può affrontare le crescenti criticità del nostro territorio.”
"Serve una strategia - sottolineano - che segua i principi dell’Europa e del Ministero dell’Ambiente, bilanciando mitigazione (riduzione delle emissioni di gas serra) e adattamento (aumento della resilienza dei sistemi naturali e socio-economici)".
Informare e coinvolgere i cittadini
"La sensibilizzazione è cruciale. Entro il 2050, i cambiamenti climatici trasformeranno profondamente il territorio, ed è necessario che la cittadinanza ne sia consapevole. In questa direzione si colloca il progetto di Legambiente “Calabria al Centro del Mediterraneo”, realizzato con il supporto della Regione Calabria e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali".
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