Lamezia, report 2024 del Centro Antiviolenza Demetra: “Triplicate denunce di abusi sulle donne”

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Lamezia Terme - Un racconto coraggioso di corpi e di voci, quello delle donne del Centro Antiviolenza Demetra, vere protagoniste dell’incontro durante il quale è stato reso noto il report annuale del Centro con i dati relativi al 2024, comprensivo delle attività poste in essere e di quelle da proseguire sul territorio. Presenti all’incontro, moderato dalla giornalista Maria Pia Tucci, il sindaco Paolo Mascaro, l’assessore alla Cultura Annalisa Spinelli, l’assessore alle Politiche Sociali Antonietta Rizzo, e Francesca Fiorentino, presidente dell’associazione Mago Merlino, attualmente capofila del CAV, la quale ha subito cercato una risposta chiara sulle problematiche di carattere burocratico che metterebbero a repentaglio la possibilità del Centro di usufruire oltre il 1 aprile dei locali attualmente in uso. Pronta la rassicurazione da parte di Mascaro: “I locali del CAV sono i locali del CAV. La burocrazia non può andare contro l’indirizzo politico che ci siamo dati e che abbiamo portato avanti finora, spalancando tutti i locali di pregio alle realtà positive che favoriscono la crescita del territorio. Potrete continuare dunque ad usare la sede ad interim alle stesse condizioni di sempre, almeno finché sarò a capo di questa amministrazione”.

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Espresso da Mascaro anche il proposito, da realizzarsi dopo le amministrative, che il Comune, “anche per un fatto simbolico”, torni capofila del partenariato pubblico-privato che costituisce la spina dorsale del Centro Demetra. Una risposta accolta con entusiasmo dagli assessori, dagli operatori, e anche dalle donne utenti del CAV che hanno rappresentato il proprio ritorno alla vita in una serie di reading, con testi nati dalla loro personale esperienza, curati dall’attrice e animatrice culturale Elvira Scorza, e in una serie di dipinti su tela, realizzati sotto la guida dell’artista Luana Conte, di cui le stesse autrici hanno illustrato il significato, dopo l’esposizione dei dati raccolti dalle operatrici Roberta Cretella e suor Anna Cerutti ed esposti da Marisa Meduri dell’Ufficio Progettazione del CAV.

Sono 40 nel 2024 le donne che sono state prese in carico dal CAV – 5 rivolgendosi di persona, le altre previa telefonata – ma in totale sono ben 74 quelle che si sono rivolte al Centro per un primo ascolto. Un dato in lieve decremento rispetto al 2023, che dimostra l’utilità del lavoro di sensibilizzazione nelle scuole e sul territorio, ma è in controtendenza rispetto al dato nazionale. Inoltre si è più che triplicato nel 2024 il numero delle donne prese in carico che hanno deciso di sporgere denuncia, ben 15, segno di una presa di coscienza maggiore ma anche dell’efficacia della collaborazione con il CPO del Tribunale di Lamezia Terme e del suo supporto legale.

Un dato invece meno positivo è che alcune delle donne non erano al primo accesso ma tornavano al CAV per la seconda volta, anche dopo anni – un segno del persistere di una situazione di violenza. L’80% sono donne lametine, il 7% brasiliane, il 5% marocchine; il 47% hanno fra i 40 e i 49 anni – segno dell’inizio tardivo di un percorso di liberazione della violenza – mentre il 25% hanno fra i 30 e i 39 anni; il 32% sono coniugate, il 27% separate, il 32% nubili; il 36% hanno figli minorenni con cui convivono: un dato in crescita rispetto al 2023, e molto allarmante poiché implica violenza assistita; il 21% ha invece figli maggiorenni, e il 23% vive con i genitori, in genere a causa di una mancata indipendenza economica. Nel 35% dei casi l’autore della violenza è l’ex partner – in linea con il trend nazionale; nel 17% dei casi è l’ex coniuge, nel 30% il coniuge: ciò conferma il dato preoccupante di una violenza che si svolge fra le mura domestiche. L’autore della violenza è di nazionalità italiana, escluso un 3% non UE: segno, questo, della presenza di una cultura patriarcale diffusa nelle famiglie. Solo il 21% delle donne denuncia quest’anno violenza fisica: sono invece più presenti la violenza psicologica, al 37%, e lo stalking; il 68% delle aggressioni avvengono appunto in casa, il 21% in luoghi pubblici, il 5% all’aperto, il 2% al lavoro.

L'importanza della sensibilizzazione

Altri dati molto importanti per il CAV sono il numero degli studenti incontrati durante gli eventi di sensibilizzazione, 2.700 nel 2024, e quello degli stakeholders con cui ha interagito, 40 – fra questi le Forze dell’Ordine, l’Asp, le associazioni, il Tribunale, gli Ordini Professionali, le aziende che curano i tirocini formativi per le utenti, le stesse scuole. Numerosi anche gli eventi a cui il CAV ha partecipato, in città e in provincia. Fra le attività in programma per il 2025, illustrate da Maria Pia Tucci con l’intervento di Ismene Cipolla, funzionario amministrativo regionale, si annuncia che proseguiranno il Laboratorio Teatrale e quello di pittura, gli incontri con le scuole, il progetto RispettAMI, coordinato dall’Ufficio Scolastico Regionale, che ha già dato vita al corto animato realizzato da Stefano Fiorello e Maria Pia Tucci. Pervenuti anche i saluti di Antonella Pignataro, coordinatrice delle Politiche di Genere di FNP CISL Calabria, e quelli in presenza di Imma Fiozzo di ANP CISL, insieme promotrici di una raccolta di prodotti per il benessere femminile che è stata donata al Centro come simbolo di rinascita e cura di sé.

Giulia De Sensi  

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