Lamezia Terme – Inaugurata la ‘panchina viola’, di fronte l’Istituto scolastico ‘Maggiore Perri, per la sensibilizzazione nei confronti dei pazienti fibromialgici completata da una apposita targa riportante un significativo testo: ‘Il nostro dolore merita riposo’ realizzata dall’associazione italiana ‘Sindrome Fibromialgica”; questa panchina oltre che davanti il ‘Maggiore Perri’ è stata concretizzata anche in Piazza Italia a Sant’Eufemia e in piazza 5 dicembre a Sambiase, e affiancherà quelle realizzate nei mesi scorsi a supporto delle comunità LGBTQ+ e quelle rosse distribuite in alcuni punti della città e dell’hinterland contro la violenza di genere. La panchina viola è stata inaugurata dalla referente della sezione Maria Concetta Scerbo con presenti alcuni volontari e l’apprezzamento del sindaco Paolo Mascaro e dell’assessore Luisa Vaccaro che hanno espresso, 'un sincero augurio per le cose belle'. Ma questa patologia ‘invalidante’ e ‘cronica’ non è riconosciuta come tale, e dunque come aggiunto dalla referente Maria Concetta Scerbo “Non rientra nei LEA (Livelli essenziali di assistenza) e per tanto diventa ancora più mortificante per chi ne soffre. Inoltre, dato il suo non riconoscimento e la mancanza di marcatori - ha proseguito - chi ne è soggetto deve farsi carico delle spese mediche di questa ‘silente’ malattia che porta dolori muscolari, fiacchezza, disturbi cognitivi”. Obiettivo dell’associazione AISF ODV (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica) è appunto quello di dare maggiore visibilità a questa sindrome e farla riconoscere “istituzionalmente sia a livello regionale e sia nazionale. “Questa malattia, ha proseguito la referente, necessita di essere riconosciuta a 360 gradi in quanto le spese in termini medici sono tante e onerose avendo bisogno anche del supporto di altre professionalità, quali fisiologi, fisiatri nonché altri professionisti del settore”. A dare supporto a questa causa presenti le associazioni di ‘Italia nostra’, ‘Malati Cronici’, ‘Per te’: presiedute rispettivamente da Giuseppe Gigliotti, Giuseppe Marinaro e Caterina Nero.
F.I.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
