Lamezia Terme - “Dopo qualche anno d’insistenza, finalmente, si stanno realizzando alcuni dei numerosi interventi di riqualificazione urbana inseriti nelle mie varie mozioni”. Così, in una nota, il consigliere comunale Ruggero Pegna in merito ai lavori di riordino e arredo di Piazza Borelli, a quelli di via Capitano Manfredi già avviati e ad altri che, aggiunge “spero, lo saranno a breve. Meglio tardi che mai, dice un vecchio detto, augurandomi che siano i primi di una serie di interventi concreti in vari punti della Città sul tema dell’arredo urbano, della viabilità, della bellezza, del riordino e della manutenzione, che definirei di ordinaria amministrazione, ma che qui diventano epocali. Nessun progetto futuristico, perché qui si è abituati a sentirsi tutti Renzo Piano e, quindi, a non affidarsi a progettisti illustri, ritenendo che una piazza si debba fare al risparmio, ma perlomeno una corretta organizzazione degli spazi secondo semplici criteri, oltre che funzionali, anche estetici!”.
Pegna si augura, infatti, che Piazza Borelli, “crocevia di vie importanti, peraltro posta dinnanzi all’Asp di Lamezia, sia il primo passo per lasciare segni concreti nella riqualificazione di molti angoli che versano in stato di abbandono, degrado, completo disordine. La nuova sistemazione, oltre a mettere ordine nei parcheggi delle auto, nella sosta dei bus, a fornire panchine per chi attende presso gli uffici sanitari, è innanzitutto un’opera di arredo urbano. Nessuno si risenta, se dico che in questa Città c’è una certa assuefazione al brutto, al quale in molti si sforzano di dare un prezioso contributo, parcheggiando ovunque, lasciando insegne fatiscenti o, come di moda, piazzandole pure sulle facciate dei fabbricati, disseminando spazzatura perfino nelle fontane di alcune piazze, non rispettando panchine, cestini dei rifiuti, segnali stradali, fioriere, quel poco di arredo che c’è, realizzando opere murarie abusive e di rara bruttezza per delimitare aree private, occupando marciapiedi fino ad impedire il passeggio dei pedoni e dei disabili ovunque. Questa città, fortunatamente e casualmente, ha vie larghe, grandi spazi, ma tutti declassati a slarghi con deposito di automobili senza criterio, parcheggi selvaggi a volte perfino al centro della carreggiata, come davanti l’Istituto Pitagora, e pure sui due lati in vie a doppio senso di circolazione, come via Anile nei pressi dell’Edificio Scolastico, creando continui intasamenti”.
“Mi auguro che – prosegue Pegna - in questi pochi mesi si vogliano realizzare quelle opere semplici, poco costose ma importanti, necessarie a rendere più bella e vivibile Lamezia: dalle strisce per la sosta delle auto inesistenti in molte vie, con conseguenti parcheggi creativi a sentimento e ovunque, alla sistemazione di marciapiedi, molti dissestati, altri proprio mancanti, ad una riorganizzazione e razionalizzazione della viabilità e degli spazi pubblici, fino ad ordinanze che obblighino i privati alla sistemazione di muri di recinzione che deturpano l’estetica di vie principali, come ad esempio la muraglia in blocchetti di cemento che delimita via Aversa e Precenzano, un muro da bunker o da allevamento nemmeno rifinito e di altezza non consentita. A tal proposito, avevo suggerito un Comitato per la Bellezza, cioè un gruppo di consiglieri e tecnici che individuassero punti come questo da riqualificare. La mia proposta è caduta nel vuoto, ma spero di essere riuscito a rendere ineluttabile e condiviso questo concetto in consiglio comunale: la bellezza della Città! A fianco alle grandi opere a venire c’è la quotidianità, fatta soprattutto del vivere in una città bella e ordinata. Non mi riferisco a Ponti di Calatrava da milioni di euro, alla stele della Madonnina trasformata in torre con ascensore panoramico, oppure a creare un parcheggio sotterraneo in una Piazza della Repubblica ridotta ad esposizione da autosalone, ma al minimo sindacale nell’amministrazione di una Città potenzialmente straordinaria come la nostra. A proposito della viabilità, mi auguro che si voglia comprendere l’importanza del cambio di senso di marcia su Corso Numistrano, in modo che le auto possano entrarvi svoltando da via Carducci ed evitare gli intasamenti che paralizzano il centro. Con poco, ma con visione e buona volontà, sono certo che altro si possa ancora realizzare prima che si chiuda questa preziosa esperienza”.
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