Lamezia Terme - "Sabato 27 gennaio, il Coro Scuola Secondaria di I Grado dell’IC Borrello Fiorentino, diretto dal prof. Giuseppe Ciambrone, ha mantenuto la promessa fatta durante le vacanze natalizie: tornare ad allietare e far riflettere giovani e adulti sull’importanza di mantenere vivo il ricordo delle vittime dell’Olocausto. L’atrio dell’istituto, in via Matarazzo, ha infatti regalato emozioni forti e commoventi in occasione della “Giornata della Memoria”. Riflessioni fondamentali, alternate ad una serie di canti, che hanno saputo toccare, attraverso le meravigliose voci corali, le corde del cuore dei presenti. Una scelta di testi, selezionati con cura, che hanno avuto l’obiettivo di riportare indietro nel tempo ad episodi da ricordare, nel rispetto di allora e in quello di oggi" è quanto si legge in una nota.
"Il primo brano musicale - fanno sapere - è stato Gam Gam, inno della Shoah, seguito dalla lettura del Decreto Regio che approvava le leggi razziali. Poi è stato il turno dei canti ebraici Evenu Shalom e Shalom Chaverim, preceduti dalla descrizione della “marchiatura”, dalla persecuzione delle minoranze etniche e religiose e dalla lettura di una pagina del Diario di Anna Frank. Infine, l’esecuzione del brano Auschwitz di Francesco Guccini, accompagnata, come un abbraccio, da una delle forti riflessioni tratte dal libro di Primo Levi, Se questo è un uomo".
"È stata una giornata estremamente toccante. Il coro si è esibito, attraverso canti e letture, suscitando forti emozioni in ospiti e spettatori. La Giornata della Memoria è necessaria per ricordare la Shoah, un genocidio studiato e organizzato con l’obiettivo di distruggere ed eliminare un intero popolo. Spesso, proprio accanto alla parola Shoah, viene associato il termine follia. Ritengo che sì, è assolutamente stata una follia, ma voglio sottolineare quanto abbia anche fatto leva la consapevolezza del male in coloro che ne hanno tessuto le trame" ha dichiarato il Dirigente scolastico dell’IC Borrello Fiorentino, dott. Giuseppe Guida. Il coro scolastico, nel ricordare la Shoah attraverso voci e parole, ha quindi ancora una volta dimostrato cosa significhi essere una comunità unita nel bene".
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