Operazione antimafia sulla ionica catanzarese, inquirenti: "Infiltrazioni criminali in tutti i tessuti del territorio" - Nomi

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Catanzaro - "Una penetrazione nel tessuto criminale del territorio continua e dai tratti allarmanti". Con queste parole il procuratore capo facente funzioni della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, ha illustrato i dettagli dell'operazione che, questa mattina, ha portato all’arresto di 44 persone accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, traffico internazionale anche di armi e scambio elettorale politico-mafioso. L’inchiesta della Dda di Catanzaro ha riguardato, dunque, l’operatività delle cosca Gallace, "la più radicata nel basso Jonio catanzarese con asfissiante controllo del territorio".

Nel corso delle indagini – ha spiegato Capomolla – si è riusciti a individuare, a localizzare e ad arrestare alcuni soggetti tra cui il vertice dell'organizzazione criminale, alcuni che si erano sottratti a ordinanze di custodia cautelari e anche ordini di esecuzione di pena. Questo lavoro investigativo ha consentito anche di tracciare il quadro della rete di relazioni della quale poteva godere l'organizzazione criminale sul territorio". Il riferimento è alla latitanza di Damiano Cosimo Gallace, 64enne, vertice della cosca, arrestato il 7 ottobre 2021 in un bunker realizzato all'interno di un impianto di calcestruzzo di Isca sullo Ionio. Proprio a seguito dell'arresto di Gallace che - hanno spiegato il procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e i vertici del Ros presenti in conferenza stampa - è avvenuto con i classici metodi di investigazione, i carabinieri sono entrati in possesso delle chat emerse dai criptofonini (tecnologia SkyECC) in uso ai sodali della cosca che una volta decriptati hanno svelato le conversazioni che i presunti affiliati intrattenevano tra loro nella vana certezza di non essere captati dalle forze dell'ordine. Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di individuare nella rete di fiancheggiatori anche imprenditori che avrebbero messo a disposizione alloggi e ogni comfort al vertice della locale "come segno di devozione". Ma oltre all'organigramma dell'organizzazione, gli approfondimenti investigativi hanno consentito agli investigatori di individuare elementi che dimostrerebbero il controllo asfissiante sul territorio da parte del sodalizio attraverso azioni di intimidazione brutali. "In alcune conversazioni - ha aggiunto Capomolla - c'è la dimostrazione di questa protervia. Gli esponenti dell'organizzazione criminale quasi intimavano ai loro interlocutori che avrebbero potuto pensare soltanto se glielo avessero concesso, questo è un aspetto che è estremamente significativo anche del fatto che l'organizzazione criminale era in grado veramente di controllare tutto sul territorio". Un controllo asfissiante che "ha riguardato purtroppo ancora una volta la capacità di condizionamento sia della campagna elettorale per le elezioni amministrative di Badolato nel 2021 sia, poi, l'attività dell’ente" - ha rilevato il procuratore. Nell'inchiesta sono finiti in manette il sindaco e il vice sindaco del comune del Basso Jonio catanzarese. "Una parte dell'attività di indagine registra questa capacità di infiltrazione nella pubblica amministrazione fin dai momenti relativi all'aggregazione del consenso per le elezioni degli organismi comunali". In occasione delle consultazioni elettorali dell'ottobre del 2021 - hanno spiegato gli inquirenti - vi sarebbero stati accordi pre-elettorali con esponenti della cosca Gallace per il procacciamento dei voti. In particolare sarebbe stata creata una lista civetta con la regia di un imprenditore locale per superare il problema del raggiungimento del quorum elettorale.

B. M.

I NOMI

In carcere

Francesco Alo di Catanzaro cl. 1967

Cosimo Andreacchio di Soverato cl. 2002

Cesare Antonio Arcorace di Locri cl. 1989

Giuseppe Bava di Guardavalle cl. 1977

Nicola Chiefari di Guardavalle cl. 1973

Giuseppe Foti di Catanzaro cl. 1977

Angelo Gagliardi di Soverato cl. 1995

Cosimo Damiano Gallace di Guardavalle cl. 1961

Antonio Paparo di Isca sullo Jonio cl. 1962

Ivano Piperissa di Catanzaro cl. 1976

Moreno Rocco Riitano di Chiaravalle cl. 1986

Cosimo Sorgiovanni di Siderno cl. 1978

Bruno Vitale di Catanzaro, 30.06.1997

Domenico Vitale di Catanzaro cl. 1969

Domenico Vitale di Guardavalle cl. 1976

Ai domiciliari

Agazio Andreacchio di Guardavalle cl. 1977

Andrea Bressi di Badolato cl. 1963

Antonio Bressi di Catanzaro cl. 1986

Massimo Carè di Guardavalle cl. 1981

Ilario Comito di Locri cl. 1967

Giuseppe Antonio Fiorenza di Catanzaro cl. 1977

Pasquale Franco di Guardavalle cl.  1981

Bruno Gagliardi di Soverato cl.  1987

Antonio Galati di Catanzaro cl. 1968

Francesca Galati di Soverato cl. 1998

Francesco Galati di Catanzaro cl. 1977

Domenico Geracitano di Soverato cl.  2001

Antonella Giannini di Santa Caterina dello Jonio cl. 1977

Francesco Giorgi di Melito Porto Salvo cl. 1997

Massimiliano Giorgio di Montepaone cl. 1975

Gregorio Grande di Catanzaro cl.1973

Vincenzo Grupico di Locri cl. 1988

Ernesto Maria Menniti di Badolato cl. 1950

Angelo Domenico Paparo di Catanzaro, 05.03.1970

Gregorio Paparo di Isca sullo Jonio cl. 1964

Maicol Paparo di Soverato cl. 1994

Nicola Paparo di Soverato cl. 2001

Pasquale Paparo di Soverato cl. 1992

Pasquale Paparo di Soverato cl. 1998

Giuseppe Nicola Parretta di Badolato cl. 1956

Antonio Cosimo Perronace di Soverato cl. 1994

Giovanni Renda di Guardavalle cl. 1962

Giuseppe Riitano di Soverato, cl. 1995

Antonio Ussia di Catanzaro cl.1987.

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