In un negozio della costa Ionica Catanzarese in vetrina kit per l'uso di cocaina: è polemica

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Catanzaro - La vetrina di un negozio di profumi, sul corso di una nota meta turistica della costa jonica in provincia di Catanzaro, in questi giorni espone in bella mostra un vero e proprio kit per sniffare cocaina, con tanto di banconota da cento euro arrotolata, non possiamo rimanere in silenzio. "Per il ruolo che svolgiamo e le battaglie in cui crediamo, e per cui siamo schierati ogni giorno, non possiamo voltare lo sguardo dall'altra parte, derubricando la discutibile scelta di allestire la vetrina per pubblicizzare un profumo usando un messaggio equivoco che diventa un'allusione alla normalizzazione dell'uso della droga". È quanto affermano in una nota congiunta la presidente del Centro Calabrese di Solidarietà ETS, la dottoressa Isolina Mantelli, e il dottor Giuseppe Raiola, presidente del Comitato Unicef Calabria e dell'associazione Acsa&Ste ETS, nonché Direttore del Dipartimento Materno-Infantile e Direttore SOC di Pediatria dell'Azienda Universitaria-Ospedaliera "Renato Dulbecco" di Catanzaro, che contestano questa scelta commerciale considerandola "eticamente riprovevole". "In un contesto sociale già fortemente minacciato dall'abuso di droghe, esporre un kit per il consumo di cocaina in una vetrina pubblica è un atto irresponsabile che può avere gravi ripercussioni sulla percezione del problema tra i giovani e la comunità", sottolineano Mantelli e Raiola, ricordando che: "I dati più recenti, raccolti dalle diverse amministrazioni competenti in materia, segnalano, negli ultimi anni, dopo il periodo di pandemia, un aumento degli indici legati alle dipendenze, anche di quelli riferiti alle fasce di età più giovani. Questo target è ritenuto ancora più prioritario stante l'età, sempre più bassa, della prima assunzione di sostanze stupefacenti". "Combattiamo ogni giorno contro le conseguenze devastanti sulla salute fisica e mentale della dipendenza da droga, e anche da alcol - si legge ancora nella nota. Facciamo i conti con l'aumento degli accessi al Pronto soccorso di ragazzi e ragazze sempre più giovani, e quotidianamente ci sforziamo di combattere il fenomeno anche con campagne di sensibilizzazione sull'importanza di fare scelte consapevoli e prevenzione ogni giorno sul rischio per la salute, e per la sicurezza propria e altrui, derivante dall'utilizzo di droghe, contrastando le dipendenze. Per poi ritrovarci davanti a questo messaggio deviante, scorretto e decisamente pericoloso". "Mentre attraverso un'informazione basata su evidenze scientifiche resa in un linguaggio comune, semplice ma corretto, cerchiamo di rafforzare la cultura della prevenzione e contrastare il fenomeno dell'utilizzo di sostanze, promuovendo così la salute pubblica e valorizzando l'inclusione e il ruolo attivo nella vita sociale dei giovani, ecco che una provocazione estrema finalizzata solo a fini economici rischia di vanificare tutto", dichiarano amareggiati Mantelli e Raiola. "Secondo i dati del Ministero dell'Interno, negli ultimi dieci anni (dal 2013 al 2022), l'Italia ha registrato 3.148 decessi per overdose, una media di oltre 300 vittime all'anno, quasi una al giorno. Solo nel 2023, gli oppioidi come l'eroina e il metadone, insieme alla cocaina, sono stati responsabili della maggior parte delle morti per overdose. Questi numeri drammatici evidenziano quanto sia ancora diffuso e devastante il problema delle dipendenze nel nostro Paese", si legge ancora nella nota.

"L'iniziativa di questo negozio di profumi è anche un'offesa alle famiglie che hanno perso i loro cari a causa della droga - concludono Mantelli e Raiola. - Non possiamo rimanere indifferenti davanti a questi messaggi che incitano alla spettacolarizzazione di un fenomeno tragico che ogni giorno miete vittime. La lotta contro l'uso di sostanze stupefacenti è una responsabilità collettiva, che deve essere affrontata con serietà e consapevolezza, partendo dalla promozione di modelli positivi e salutari, soprattutto tra i giovani. Non possiamo che segnalare l'accaduto all'opinione pubblica, nella speranza che le istituzioni e chi di dovere prendano provvedimenti, visto che esiste anche un Codice dell'Autodisciplina Pubblicitaria che pone una serie di condizioni rispettose dell'etica e del decoro. Il silenzio e l'indifferenza rendono complici di un decadimento morale senza freni".

Brugnano: "Inaccettabile. Sosteniamo la posizione della dottoressa Mantelli e del dottor Raiola"

"Inaccettabile. Questo è l’unico aggettivo che si può attribuire alla scelta di un esercizio commerciale del più importante centro turistico della fascia Jonica, per aver allestito la vetrina con un evidente richiamo al consumo di cocaina." Lo dice Giuseppe Brugnano, Segretario Nazionale del Sindacato Fsp Polizia di Stato, nel commentare, a muso duro, quando accaduto nel catanzarese dove un esercizo commerciale ha allestito una vetrina con il richiamo all'uso della droga. "Non ci interessa trovare - continua Brugnano - alcuna giustificazione di marketing e soprattutto non ci interessano le spiegazioni. Bene hanno fatto ma dottoressa Mantelli e il dottore Raiola ad evidenziare la vicenda, ma il caldo di agosto non deve essere la scusa perché la protesta resti isolata. C’è di mezzo l’educazione collettiva dei nostri giovani, c’è di mezzo lo sbeffeggio di cui, con questa inaccettabile provocazione, si sentono oggetto tutti gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine che quotidianamente combattono, a tutti i livelli, contro la cultura della morte che la droga diffonde in maniera subdola. Qualsiasi iniziativa Mantelli e Raiola - conclude il Segretario Nazionale del Sindacato Fsp Polizia di Stato - vogliano intraprendere per fermare questo scempio sociale, noi saremo al loro fianco. La legalità non è una questione di slogan ma di fatti."

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