Finissage della mostra di arte contemporanea dell’artista lametino Pujia Veneziano nella galleria nazionale di Cosenza

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Cosenza - In coincidenza con le Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days) con tema il “Patrimonio in cammino”, con il coordinamento del Ministero della cultura, l’artista Antonio Pujia Veneziano, nella giornata di domenica 29 settembre alle 17 incontrerà i visitatori per il finissage della mostra personale dal titolo NATURA. Per l’occasione è prevista una visita esperienziale guidata attraverso le opere esposte nella splendida cornice della Galleria Nazionale di Cosenza di Palazzo Arnone. Un percorso espositivo che si snoda fra le opere più significative dei diversi periodi dell’artista: quadri su tela e carte intelate “sui temi della NATURA e dell’attuale, quanto diffusa, sensibilità ambientale, filtrati attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea”. Dall’inaugurazione della mostra, avvenuta il 5 maggio scorso, sono migliaia i visitatori che hanno varcato l’accesso del cinquecentesco Palazzo Arnone, dimostrando concretamente che una regione come la Calabria, considerata a torto periferica rispetto ai territori ufficiali dell’arte contemporanea, ha potuto assumere una centralità culturale anche in virtù di una mostra qualificata e di un artista di valore.La mostra è stata sostanzialmente un doveroso omaggio per rimarcare il lavoro di oltre cinquanta anni di ricerca di un artista che, pur operando lontano dai circuiti più accreditati dell’arte nei quali più facilmente e più spesso gli artisti sono gratificati dal mercato, si è contraddistinto tra gli addetti ai lavori per il suo impegno e per il suo linguaggio attuale e originale. Andrea Romoli Barberini, storico dell’arte e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli curatore della mostra insieme a D. Piraina, ha puntualizzato l’originalità del linguaggio dell’artista, sottolineando che: "Il concetto di Natura è per Pujia Veneziano quasi un pretesto pittorico per cimentarsi in una declinazione della rappresentazione complessa e personalissima".

Antonio Pujia Veneziano, che vive e lavora a Lamezia Terme, è un artista oramai conosciuto in ambito nazionale e dalla critica del settore, avendo maturato un prezioso percorso artistico strettamente connesso alle poetiche della pittura d’avanguardia, unitamente a uno sviluppo espressivo legato all’esperienza ceramica, che da un linguaggio di matrice segnico-gestuale si è evoluta nel tempo verso una dimensione più essenziale e minimale. Da numerosi anni, l’artista realizza e promuove progetti ed eventi artistici improntati sull’interscambio in luoghi socialmente aperti, tessendo un profondo legame con la cultura di appartenenza. A questo proposito Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale e fra i curatori della mostra, sottolinea: “C’è un ultimo aspetto dell’agire artistico di Pujia che completa il suo messaggio e cioè la generosità propria dell’educatore che, non ritenendo bastevole il solipsismo artistico, si mette a disposizione della comunità per attivare processi di conoscenza dell’identità dei territori, facendosi promotore di laboratori di arte pubblica per ragionare e condividere forme di socializzazione e di interpretazione dei contesti”. All’attività artistica, Antonio Pujia Veneziano affianca anche l’interesse per la didattica dell’arte e nel 2008, su invito del MIC, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, ha preso parte in qualità di relatore alle giornate di studio sui laboratori didattici ispirati alla metodologia di B. Munari. Nel 2015 ha curato il laboratorio di Arte Pubblica “Conterraneo, Memoria Identitaria e Poetica dei Luoghi” realizzato nel Borgo di Bova (RC) e per la Sezione Urbana del Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerard Rohlfs” ha eseguito diverse opere in ceramica.

Nel 1992, gli viene assegnata la Borsa di Studio per le Arti Visive (Progetto Internazionale Civitella D’Agliano, VT), prendendo parte al simposio residenziale internazionale per artisti europei. Tra le varie mostre si ricordano: 13 x 17- Padiglione Italia, rassegna itinerante a cura di P. Daverio - 2007; Tornare@Itaca, (Fondazione Mudima, Milano - 2010); 54ª Biennale di Venezia – Padiglione Italia, curata da V. Sgarbi (Villa Zerbi, Reggio Calabria - 2011); Segni Tempo Spazio (Mostra personale antologica – Castello Ducale di Corigliano Calabro - 2015) a cura di A. Masi; Purezza dei Segni (Mostra personale – MAON (Museo d’Arte dell’Otto e Novecento, Rende - 2016) a cura di T. Sicoli e A. Romoli Barberini; Contributi al Novecento, da Main Sponsor Boccioni ai contemporanei. La collezione del MAON (Fondazione Stelline, Milano - 2018) a cura di T. Sicoli e B. Corà; ATELIER #1 - Progetto Macro Asilo (MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, 2019) con la direzione artistica di G. de Finis. La mostra è documentata da un catalogo bilingue pubblicato da Rubbettino Editore ed inserito nella collana di Arte contemporanea diretta da Giorgio Bonomi, grazie al sostegno della BCC Mediocrati nel ruolo di Main Sponsor.

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