Crotone, senatrice Dorina Bianchi passa al Pdl. Oliverio (Pd): “Certe scelte ricordano porte girevoli degli alberghi”

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Crotone, 29 giugno - “Ho preso la decisione di aderire al Gruppo del Pdl. Questa mia scelta deriva da una serie di considerazioni: a seguito dell'informativa del Governo nell'aula del Senato mi riconosco nel tentativo di coniugare la stabilità dei conti pubblici con l'aggancio alla crescita; ritengo le prossime scadenze parlamentari, in particolare la manovra economica e la delega fiscale, decisive per il futuro del nostro Paese, con la prospettiva di porre le premesse per riunificare i diversi segmenti italiani del Ppe". Queste le parole della senatrice dell'Udc Dorina Bianchi, eletta ad inizio legislatura nel Pd, che ha annunciato oggi il passaggio alla maggioranza. Dorina Bianchi, candidata alle elezioni comunali di Crotone con una lista Udc-Pdl esprime "la speranza mai dismessa, di una riunificazione delle forze politiche che si ispirano al popolarismo europeo. E' per questo che mi auguro che la divisione di oggi possa essere prima o poi superata a favore della riconquista di una prospettiva condivisa".

Appresa la notizia di questo ulteriore passaggio della Bianchi dall’Udc al Pdl, il parlamentare del Partito Democratico Nicodemo Oliverio si è così espresso: "Dopo i tanti contratti a termine è sempre auspicabile, ma ovviamente non vale fin quando ci saranno questa maggioranza e questo Governo per i tanti milioni di precari, coronare il sogno di una stabilizzazione. Ed ecco che la senatrice Dorina Bianchi, dopo il Pd lascia anche l'Udc per andare dove la porta il cuore, nel Pdl”. "Della propria coerenza – ha poi aggiunto Oliverio - ognuno risponde come può, ma ci pare davvero troppo giustificare una stabilizzazione politica personale, tra l'altro nell'aria da diverso tempo, con il riconoscersi nel tentativo del Governo di coniugare la stabilità dei conti pubblici con l'aggancio alla crescita, tra l'altro sempre propagandato dall'esecutivo Berlusconi, o addirittura la prospettiva di porre le premesse per riunificare i diversi segmenti italiani del Ppe”.

“Certe scelte, che ricordano tanto le porte girevoli degli alberghi - conclude Oliverio - bisognerebbe chiamarle con il loro vero nome, trasformismo. Il resto è davvero aria fritta".

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