Lamezia Terme - Esordio bis agro-dolce per Francesco Forte, sebbene nettamente migliore, in termini di risultato, rispetto a quel Gela – Vigor Lamezia 3-1 del 3 maggio 2009 che ne sancì il debutto, in campionato, con la maglia della prima squadra. “Peccato perché era uno scontro che dovevamo cercare di vincere per allontanarci dalla cosiddetta zona rossa. Abbiamo giocato un po’ contratti, subendo gol in maniera abbastanza rocambolesca. Lo spirito di questa Vigor ha comunque prevalso nel secondo tempo, come negli anni scorsi, riuscendo a pareggiare e rischiando addirittura di vincerla con Held che, purtroppo, è arrivato scoordinato sulla palla senza così inquadrare lo specchio”.
A distanza di venti mesi quasi esatti (meno un giorno) è tornato a difendere i pali della porta lametina, e per la cronaca allora come stavolta la gara si è conclusa in parità. “Sinceramente non mi sarei immaginato di ritornare un giorno a vestire questa maglia. Dispiace sia però accaduto per via dell’infortunio occorso a Piacenti. Io mi trovavo in una situazione tale che, anche qualora non fossi tornato qui, avrei comunque cambiato squadra lasciando Aversa. E’ poi arrivata la chiamata del direttore e non ci ho pensato su due volte prima di accettare, essendo in pratica tornato a casa”.
Abbiamo perciò chiesto cosa non abbia funzionato ad Aversa tanto da fargli prendere la decisione di andar via. “Nel calcio è risaputo che quando i risultati non arrivano per come si vorrebbe, mutano tante situazioni. La società normanna ha così cambiato allenatore e direttore sportivo, ingaggiando, al contempo, tanti giocatori nuovi. Non che in virtù di ciò non godessi più della fiducia dell’ambiente o sia stato mandato via, ci mancherebbe. Semplicemente erano mutate diverse situazioni, per cui, assieme al mio procuratore, ho deciso che cambiare aria fosse la soluzione più giusta. Che ambiente ho ritrovato? Lo stesso tranquillo e sereno che avevo lasciato un anno e mezzo fa. Nel periodo trascorso altrove qui si è fatto benissimo d’altra parte, essendo riusciti ad arrivare tra le prime otto, entrando, così, a far parte della nuova Lega Pro Unica. Quest’anno si è partiti forte disputando un buon girone d’andata”.
Tornando ai 90’ contro la sua fresca ex squadra, Forte ammette come ci fossero due corner in più a favore dei campani. “Sia sul colpo di testa di Del Prete che sul tiro di De Luca ho toccato la palla senza che l’arbitro, fortunatamente, se ne sia accorto”.
Quanto al gol segnato con astuzia da Capua e valso l’inaspettato vantaggio casertano, l’estremo difensore di Campora San Giovanni osserva che “Rapisarda è stato spinto alle spalle, dallo stesso Capua, mentre stava accompagnando sul fondo la sfera. Forse potevamo fare tutti un po’ meglio, compreso il sottoscritto visto che il tutto si è svolto al limite dell’area piccola. Un gol sicuramente evitabile, insomma, però adesso rimbocchiamoci le maniche pensando a preparare al meglio la sfida di sabato a Torre Annunziata”.
Prodigo di apprezzamenti verso la Vigor, il tecnico dell’Aversa Normanna, Sasà Marra. “A questa squadra e ad Erra bisogna fare solo gli applausi per i tanti punti che hanno sin qui raccolto nonostante un campionato così difficile e la rosa ristretta che si ritrovano. Complimenti da estendere anche alla società avendo comunque scelto giocatori importanti (per la serie pochi ma buoni ndr). E’ normale che adesso sono un po’ in difficoltà ma è una fase che nell’arco di una stagione capita a tutte le squadre. Anche il riuscire a non perdere, strappando un punticino di qua e di la, è comunque importante per non farsi risucchiare nei bassifondi”.
Quanto alla difficile missione che lo attende, l’ex tecnico della Nissa afferma come “intanto dobbiamo blindare i play-out cercando di tenere lontano la Reggina e rosicchiare punti a chi ci precede, ovvero Savoia ed Ischia. Dispiace aver fatto prestazioni anche migliori di oggi senza tuttavia raccogliere punti. Adesso sono arrivati tanti giocatori nuovi, c’è entusiasmo e dobbiamo provare a sfruttarlo nelle due gare interne consecutive che adesso ci attendono malgrado avremo di fronte due corazzate quali Casertana e Salernitana. Ma abbiamo l’obbligo di provarci contro chiunque”.
Per ciò che concerne il punto strappato al D’Ippolito, ammette che “speravo tanto, oltre che nell’occasione avuta da De Luca, nella punizione calciata da Mosciaro. Abbiamo inoltre avuto a disposizione tre-quattro ripartenze, con uomini veloci come Mangiacasale, che ancora non sta al top al pari di Mosciaro, che potevamo sfruttare meglio. Restano però giocatori importanti, dato che allo stesso tempo incutono timore negli avversari e scrollano un po’ di responsabilità dalle spalle dei più giovani. La mia società sta facendo grossi sacrifici per potenziare la rosa, mettendomi nelle condizioni di dover dare il 200%. Più giocatori importanti ho a disposizione e maggiori saranno le chance di risalire in classifica. La differenza l’ha fa sempre la panchina in questi casi”.
Sui motivi che lo hanno spinto anche quest’anno ad accettare di rilevare in corsa una squadra relegata in fondo alla classifica e decisamente staccata dalla zona salvezza, risponde così. “Purtroppo sono un allenatore giovane ed in quanto tale non ho la possibilità di scegliere la piazza che vorrei. E’ normale, perciò, che quando mi ha chiamato l’Aversa non potevo rifiutare, visto che mi dà comunque la possibilità di allenare, crescere e migliorarmi, come successo l’anno scorso ad Arzano. Non posso permettermi il lusso di guardare classifiche o altro se voglio fare la gavetta. Allo stesso tempo, devo ringraziare anche l’Arzanese perché, malgrado alla fine si sia retrocessi, è comunque stata un’esperienza importante, senza della quale oggi non sarei l’allenatore dell’Aversa Normanna”.
Marra valuta comunque beneaugurante il punto raccolto, e ne spiega il motivo. “Sia quando sono venuto al D’Ippolito da allenatore dell’Avellino che, l’anno scorso, dell’Arzanese, proprio da questo campo sono iniziate le rimonte delle mie squadre. Tant’è che, in riferimento alla passata stagione, me lo ha ricordato anche Scarsella a fine partita”.
Ferdinando Gaetano
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