Lamezia Terme - Nel giugno del 2018 a seguito di denuncia per bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata, nonché per emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta ed infedele e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, nei confronti di 4 componenti della Famiglia Rutigliano, azienda di riferimento nel settore delle energie rinnovabili e della carpenteria metallica, ai fini della confisca, il Gip di Lamezia Terme emise un provvedimento di sequestro delle somme costituenti il profitto dei reati ipotizzati nei confronti dei rutigliano, per l’importo complessivo di 3.603.707,33 euro, nonché tutte le attività di impresa, oltre a svariati beni mobili ed immobili, riconducibili agli indagati. Sequestro, come detto, di importo superiore ai 3,5 milioni di euro gravante sui beni della famiglia Rutigliano.
Nei giorni scorsi il Tribunale, Sezione Penale Collegiale, di Lamezia Terme (Presidente Dott.ssa Angelina Silvestri), in accoglimento delle istanze difensive interposte da Catanzaro Lina (difesa dall’Avv. Antonio Larussa), Rutigliano Domenico (difeso dall’Avv. Antonio Larussa), Rutigliano Michele (difeso dagli Avvocati Francesco Gambardella e Gianluca Careri) e Rutigliano Gioacchino (difeso dagli avvocati Antonio Larussa e Sergio Rotundo), ha annullato il provvedimento e revocato il sequestro preventivo in relazione ai beni della famiglia di Rutigliano, sequestro venuto meno anche per effetto della sentenza che, nel pronunciare il proscioglimento degli imputati per 4 capi d’imputazione, ha disposto la revoca del sequestro di tutti i beni degli imputati con la restituzione agli aventi diritto. Torna, pertanto, libero l’intero patrimonio della famiglia Rutigliano.
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