"C’è spazio per chi ama il mare", iniziativa all’Istituto Nautico di Pizzo

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Pizzo (Vibo Valentia) – “Nello specchio di un mare cristallino, in danza sulle acque del porto, l’imbarcazione ‘Magellano’ è pronta ad ospitare il rito celebrativo annuale del Battesimo del mare e dell’aria. Il luogo sacramentale è la Riviera Frangi, sede dell’ITTL ‘Nautico Pizzo 1874’. In danza con ritmi cadenzati, tutte le attività della prima e seconda parte del ricco programma, costruiscono un impianto relazionale tra l’istituzione e il singolo”, è così che il rappresentante del Circolo Nautico Lametino, Aldo Pujia fa appello al coraggio perché “i giovani impegnati nelle acque avventurose dell’autorità, possano generare vita e rischiarla, anche, nella ricerca dell’origine e della meta”. 

“C’è un applauso clamoroso - prosegue la nota - per i cani gioiosi nella simulazione di un’opera di soccorso di uomo in mare, a cura della guardia costiera di Vibo Valentia, con l’ausilio dei cani di salvataggio della SICS e della società Nazionale di salvamento di Genova. Allo scodinzolio vibrante dei cani di salvataggio, si uniscono gli occhi vivi dei profughi, sotto l’insegna dell’àncora di salvezza, nello spazio abbracciante di una nave strappata agli scafisti e diventata ‘terra sacramentale’ che, proprio in questi giorni, viene arata per accogliere i semi della speranza. C’è sazietà gioiosa nella dinamica del movimento che unisce la solidità della spiaggia alla ricchezza del mare e del cielo, nel simbolo dell’àncora che svetta nello stemma dell’Istituto Nautico di Pizzo Calabro”.

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“Nell’arco di un tempo difficile - si aggiunge - per chi rimane nelle acque conflittuali della scuola, l’àncora è un richiamo urgente a non abbandonare i legami che uniscono terra e mare alla trasparenza del cielo. Infatti, nella sua polarità, l’àncora raccoglie le responsabilità del dirigente, le incertezze dei docenti e le speranze dei genitori; per gli alunni, ancorati allo stemma della loro scuola, basta uno sguardo fiducioso del docente di educazione motoria, professor Giuseppe Villì, per affidare l’incipit della fatica annuale, alle acque battesimali. Infatti, guidati dal vento dello spirito, già da mesi, i giovani allievi si raccontano al dirigente dell’Istituto, prof. avv. Francesco Vinci, in un’identità di emozioni vissute su windsurf e canoa, evidenziando che il Battesimo, non è solo rito, ma voce attuale, nel coro della gerarchia di quel creato che sa ascoltare il mare”.

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“Nel luogo di incontro - conclude la nota - di accoglienza e di cura per la natura non poteva mancare la benedizione proclamata dall’autorità religiosa, sua eccellenza il vescovo, monsignor Attilio Nostro, sulla corona di alloro offerta dall’Associazione ‘Gente di mare’ di Pizzo, in ricordo dei dispersi e delle vittime del mare. L’aria -la terra e l’acqua, sono voce unica in un coro divino, per chi riesce a sentire la musica delle acque. Splende la luce sulle onde sonore, all’uscita in mare degli allievi in barca a vela con le lance e le canoe man mano che si avanza negli abissi profondi del desiderio di unità- senza escludere nessuno- mentre ogni vela che si alza sull’albero della resilienza, diventa uccello libero che si slancia verso l’infinito. Non si può che non raggiungere la comunione con tutto l’universo: la costa, quaggiù è vicina come il Silenzio lassù! Lamezia Terme, Memoria della festa del mare e dell’aria, 2022”.

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