Torna festival su viaggi e culture mediterranee ‘Sciabaca’ a Soveria Mannelli

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Soveria Mannelli - Torna Sciabaca, il festival dedicato ai viaggi ed alle culture mediterranee, promosso dalla Rubbettino editore, in programma dal 19 al 22 settembre a Soveria Mannelli, la città in cui ha sede la casa editrice. La manifestazione, giunta alla nona edizione, consentirà un'immersione totale nella storia, nella letteratura, nell'arte e nella promozione e valorizzazione dei territori, con diversi e variegati appuntamenti.

Si comincia alle 18 di giovedì 19 settembre con un talk dello scrittore e critico letterario Massimo Onofri, docente all'Università di Sassari, dal titolo: "Isolitudini. Per un atlante letterario delle isole e dei mari". Venerdì, al mattino e nel primo pomeriggio, ci saranno due momenti pensati appositamente per gli studenti, ma aperti a chiunque: un approfondimento sulla storia del Risorgimento e il ruolo giocato dal Meridione d'Italia nelle guerre risorgimentali con una conferenza degli storici Salvatore Bullotta e Antonio Buttiglione dal titolo "Rivoluzione e politica rurale. La mobilitazione popolare nel Risorgimento meridionale" e, nel pomeriggio, un workshop sul capolavoro di Herman Melville, "Moby Dick" tenuto dallo scrittore Amleto De Silva. Alle 18 il giornalista e Emilio Casalini presenterà "Generazione Bellezza", un talk sulle bellezze artistiche e culturali del Bel Paese, ispirato all'omonimo programma televisivo di cui è autore e conduttore. La giornata si chiuderò con una "lectio" del biblista monsignor Serafino Parisi sul libro dell'Apocalisse: è davvero il racconto della fine della storia o quello di una storia che non ha fine? L'escursione del sabato mattina coinciderà quest'anno con l'inaugurazione del "Sentiero delle storie", un percorso ad anello che corre lungo l'abitato di Soveria Mannelli e che ogni anno si arricchirà di racconti, pensieri, riflessioni di scrittori, intellettuali ed artisti. A tagliare il nastro sarà quest'anno lo scrittore, cercatore di luoghi perduti e membro dell'"Ordine pedestre dei camminatori erranti", Francesco Bevilacqua.

Sabato, alle 17, é in programma la lezione della storica Marta Petrusewicz, già docente Unical, su "Come il meridione divenne una questione". A seguire, alle 18:30, la tradizionale "lectio magistralis" del sabato sera sarà affidata a Carmine Pinto, storico e docente all'Università di Salerno, che si soffermerà sul tema "Brigantaggio, Nazione, Rivoluzione. Il Mezzogiorno nell'Unificazione italiana". A conclusione, alle 20, l'aperitivo letterario con lo scrittore Amleto De Silva "Un cocktail di scemi", ispirato al romanzo, recentemente edito da Rubbettino, dal titolo "Una banda di scemi".

Domenica sarà la giornata dedicata all'arte e al design. Si comincia al mattino con "Contemporaneo Sud", al Lanificio Leo, con la partecipazione di Desina Festival, TAM Tower Art Museum, In-ruins, e si conclude con l'inaugurazione del terzo ciclo di opere del Parco Carta, il sistema museale inaugurato lo scorso giugno da Rubbettino editore. Le opere che contribuiranno ad arricchire quest'anno il parco d'arte contemporanea che sorge nel perimetro delle industrie Rubbettino sono state realizzate dagli artisti Andrea Canepa e Simone Carraro. La curatela del parco è affidata agli artisti Alessandro Fonte e Shawnette Poe. Tra i due eventi è in programma una pausa gourmet con un percorso gastronomico tra le onde dolci della cucina ispirata a San Francesco di Paola con lo chef Antonio Torchia, de "La Rosa nel bicchiere". Il viaggio sarà introdotto da un incontro con Carmine Lupia e Giancarlo Statti sulle "erbe di San Francesco".

"Sciabaca - afferma l'editore Florindo Rubbettino - è un momento di festa in cui libri, idee, territorio e cultura d'impresa dialogano, rendendo concreti e visibili gli ideali che hanno guidato l'agire della casa editrice nei suoi 50 anni di storia. Un'impresa non è un'isola, potremmo dire parafrasando John Donne. C'è una parte visibile che è quella delle cose che produce, ma ce n'è un'altra, altrettanto importante, che è fatta di legami, relazioni, di esempi e pratiche virtuose ma soprattutto di persone. Sono questi gli elementi che arricchiscono i territori in cui le imprese operano. Con queste ultime che a loro volta ne sono arricchite in un processo di continua osmosi. Con Sciabaca vogliamo rendere evidente questo sottotesto. Per questo abbiamo scelto l'immagine della rete, della 'sciabaca', come si dice al Sud. Il nostro festival vuole essere soprattutto anche un momento di connessione. Anche per questa ragione abbiamo voluto che si tenesse ogni anno all'inizio dell'autunno, quando, con la fine dell'estate, tutto riappare nella sua luce consueta e più vera".

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