Crotone - Saranno risarciti con 2,5 milioni di euro i familiari dei due operai deceduti nel 2018 durante i lavori di costruzione del nuovo lungomare di Crotone. La terza vittima, invece, era stata risarcita in precedenza. Lo ha disposto il giudice del Tribunale civile di Crotone, Mauro Giuseppe Cilardi, che ha condannato al pagamento di 2.453.794 euro il Comune di Crotone (committente dei lavori), la Crotonscavi (azienda appaltatrice), il titolare dei lavori Gennaro Cosentino, il coordinatore della sicurezza Sergio Dinale ed il capocantiere Giuseppe Spina.
La richiesta risarcitoria era stata avanzata dai familiari di Giuseppe Greco, di 51 anni, e Mario De Meco, 56 anni, entrambi di Isola Capo Rizzuto, dipendenti della ditta Crotonascavi, che la mattina del 5 aprile 2018 rimasero schiacciati, insieme al loro collega rumeno Chiriac Dragos Petru, di 35 anni, dal crollo di un vecchio muro, sollecitato dai mezzi manovrati da alcuni operai della ditta che aveva da poco appaltato i lavori per la costruzione del nuovo tratto di lungomare. Chiriac Dragos Petru e Giuseppe Greco morirono sul colpo, il cuore di Mario De Meco cessò di battere 35 giorni dopo all’ospedale di Catanzaro dove era stato trasportato subito dopo l’incidente. Il giudice del Tribunale civile non ha ravvisato alcuna responsabilità risarcitoria nei confronti di Massimo Villirillo, dirigente di Crotonscavi, e Giuseppe Germinara, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune. Per il primo non è emersa la prova che avesse la qualifica formale di preposto né quella di dirigente, mentre per Germinara è stato ribadito che all’epoca dell’approvazione del Psc, non rivestiva la qualifica di Rup. Secondo il giudice gli obblighi di controllo e verifica della sicurezza “non risultavano in concreto esigibili da parte sua”. La sentenza civile ricalca quella penale con la quale, nel 2023, il Tribunale di Crotone, ha condannato Gennaro Cosentino e Sergio Dinale a quattro anni di reclusione ciascuno, Giuseppe Spina a tre anni di reclusione; assolti, invece, Massimo Villirillo e Giuseppe Germinara per non aver commesso il fatto.
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