Catanzaro - La Corte di Appello di Catanzaro - Terza sezione Penale, all’esito dell’udienza ha emesso sentenza con la quale, in accoglimento dell’appello proposto, riformando la Sentenza di primo grado resa dal Tribunale Penale di Catanzaro, ha ridotto la pena a un anno e sei mesi di reclusione con la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena e la revoca delle pene accessorie in favore di G.G. di Lamezia Terme, assistito di fiducia dall’avvocato Armando Chirumbolo.
Il Giudizio è scaturito dalla Maxi Operazione antidroga svoltasi a Lamezia Terme nel 2022 e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, ha visto l’arresto dei vertici del sodalizio ed il rinvio a giudizio di 99 persone, tutte oggi a processo ed a vario titolo, imputate di associazione mafiosa, droga, armi, estorsione. Nell’ambito del procedimento, La DDA di Catanzaro aveva chiesto l’arresto di G.G. di Lamezia Terme, tra le altre cose, perché “in concorso morale e materiale con altri indagati, per aver compiuto, con più azioni del medesimo disegno criminoso, atti idonei, diretti in modo non quivoco, a costringere la proprietaria di un noto ristorante della città a corrispondere, a titolo estorsivo, delle somme di denaro mediante la minaccia di atti ritorsivi e l’apposizione di una bottiglia incendiaria e proiettili di arma da fuoco al portone di ingresso dell’attività, con l’aggravante mafiosa”, e per tale ragione, il Tribunale di Catanzaro, riconoscendo l’aggravante mafiosa, condannava, in primo grado, lo stesso alla pena, ridotta per la scelta del rito abbreviato, di 3 anni di reclusione senza il beneficio della sospensione della pena e con applicazione della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni, la revoca dell’indennità di disoccupazione, dell’assegno sociale, della pensione sociale e della pensione per invalidità civili eventualmente fruiti, oltre al risarcimento del danno in favore delle costituite parti civili e alle spese del Giudizio. Dopo un lungo iter processuale, la III Sezione Penale della Corte di Appello di Catanzaro, quindi, accogliendo le sollecitazioni della difesa, ha riformato la Sentenza di primo grado, così lasciando, l’imputato, in libertà.
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