'Ndrangheta: catturato in Uruguay il boss latitante Rocco Morabito - REAZIONI

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Montevideo - E' stato catturato in Uruguay il boss della 'ndrangheta Rocco Morabito, latitante da 25 anni. Lo rendono noto fonti locali, riprese dai media di Montevideo. Morabito è stato preso in un hotel a Montevideo ma viveva nella località di Punta del Este e, precisano le fonti, aveva un documento falso brasiliano con il quale aveva poi ottenuto la carta d'identità uruguaiana. Nato ad Africo, in provincia di Reggio Calabria, nell'ottobre del 1966, Morabito viveva in Uruguay da una decina d'anni, ricorda la stampa locale, ed "era uno dei dieci mafiosi più ricercati in Italia". Il 'boss' della 'ndrangheta sarà estradato in Italia, rende d'altra parte noto il ministero degli Interni di Montevideo, ricordando che insieme a lui è stata arrestata una donna angolana con passaporto portoghese che, precisano le fonti, sarebbe la moglie di Morabito. Nelle operazione che ha portato all'arresto la polizia uruguaiana ha confiscato tra l'altro 13 cellulari, una pistola, 12 carte di credito, assegni in dollari e 150 foto carnet con il viso del detenuto.

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Deve scontare 30 anni reclusione

Rocco Morabito deve scontare un cumulo pena di 30 anni di reclusione per associazione mafiosa e traffico internazionale di droga. Le pene sono frutto di tre condanne in appello, confermate dalla Cassazione, subite a Milano, Palermo e Reggio Calabria. Morabito, cugino del boss Giuseppe Morabito detto "Tiradritto", secondo l'accusa, ha gestito per conto delle cosche un imponente traffico di droga dal Sudamerica verso Sicilia, Lombardia e Calabria. Determinanti per l'individuazione e l'identificazione con il suo vero nome - in Uruguay viveva col nome "Francisco Capeletto" - sono state le indagini condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e l'ufficiale di collegamento sul posto.

REAZIONI

Minniti: un altro importante risultato

"L'azione dello Stato contro la criminalità organizzata ha conseguito un altro importante risultato con l'arresto avvenuto a Punta dell'Este, in Uruguay, di Rocco Morabito, ricercato dal 1994 in ambito internazionale e inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi, perché già condannato per associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e altri gravi reati". Così il ministro dell'Interno, Marco Minniti, si è complimentato con il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, e il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette. "L'arresto di Morabito, elemento di spicco dell'omonima cosca di Africo Nuovo e ritenuto il numero uno dei ricercati appartenenti alla 'ndrangheta -precisa il ministro dell'Interno - è il risultato dell'ottima attività di cooperazione investigativa internazionale tra la Polizia uruguaiana e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano, attraverso i rispettivi ufficiali di collegamento, che hanno consentito l'accertamento della vera identità del latitante, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria".

Pietro Grasso: splendida notizia arresto boss Morabito 

"L'arresto del boss della 'Ndrangheta Rocco Morabito e' una splendida notizia", scrive Pietro Grasso su Twitter. "Complimenti agli investigatori italiani e uruguaiani", aggiunge il presidente del Senato.

Procuratore De Raho: Morabito elemento di spicco

"Rocco Morabito e' un elemento di vertice nella 'ndrangheta. E' stato un protagonista di traffico internazionale di cocaina, tanto che ha riportato ben quattro condanne. La prima della Corte d'Appello di Milano per reati di associazione mafiosa, oltre che per vendita e distribuzione di stupefacenti, una seconda ancora per stupefacenti, un'altra condanna dalla Corte d'Appello di Palermo per traffico internazionale di stupefacenti e altre ancora a Reggio Calabria". Cosi' il procuratore capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, ha commentato all'Agi l'arresto del latitante Rocco Morabito, di 51 anni, catturato dalla polizia locale in Uruguay dopo 23 anni di latitanza. "E' un soggetto - ha proseguito Cafiero De Raho - legato a Giuseppe Morabito, detto "Tiradritto", avendo la sorella sposato il fratello di quest'ultimo, quindi anche dal punto di vista delle parentele ci troviamo di fronte a soggetti dallo spessore talmente alto da potersi legare in matrimonio o per affinita' con vertici apicali della 'ndrangheta".

La sua cattura, secondo Cafiero De Raho, e' molto importante perche' il latitante "ha potuto godere di coperture per ben oltre due decenni; 23 anni di latitanza si riescono a gestire solo con un'organizzazione e tanti soldi, e la 'ndrangheta e Morabito hanno grande disponibilita' di denaro e sono inseriti in un circuito criminale che da' grandi ricchezze". Che ci faceva Morabito in Sud America? "E' uno dei territori - ha risposto Cafiero De Raho - da cui proviene la cocaina, e' certamente una scelta non casuale se rapportata al suo inserimento nei traffici internazionali di droga per i quali e' stata accertata la sua responsabilita'. Non abbiamo elementi per ritenere che continuasse da li' a gestire i traffici ma la sua collocazione, la latitanza, le numerose condanne, l'appartenenza a cosche di 'ndrangheta, tutto questo fa certamente pensare ad attivita' criminose protratte nel tempo". Adesso si dovra' attendere l'estradizione. "La Procura Generale - ha spiegato Cafiero De Raho - ha gia' mosso i passi necessari per ottenerla al piu' presto. E' anche vero che lo stesso Morabito e' stato arrestato per armi (era armato di una pistola anche se non ha opposto resistenza all'arresto, ndr) e quindi cio' potrebbe determinare qualche ritardo".

Bindi: cattura Morabito grazie a cooperazione

"La cattura in Uruguay del super latitante Rocco Morabito è una bella notizia e una ulteriore conferma di come sia fondamentale la cooperazione internazionale nella lotta al narcotraffico". Lo afferma Rosy Bindi presidente della commissione Antimafia. "Alle mafie globalizzate, dove spicca la 'ndrangheta calabrese che dal traffico di droga ricava profitti imponenti investiti nelle economie legali dei paesi più avanzati - aggiunge Bindi - si deve rispondere con una strategia globale e con una sempre maggiore collaborazione tra le squadre investigative e le magistrature del mondo".

Magorno: lo Stato è più forte 

Grazie a chi ha assicurato alla giustizia Rocco #Morabito decapitando la 'Ndrangheta. Lo Stato è più forte! #Noncipieghiamo Così su Twitter il deputato del Pd componente della commissione antimafia, Ernesto Magorno, sull'arresto di Rocco Morabito.

Bova: "Efficace azione investigativa delle nostre forze dell'ordine"

“L’arresto del narcotrafficante internazionale Rocco Morabito ad opera dell’Interpol, sottolinea ancora una volta l’efficace azione investigativa delle nostre forze dell’ordine”. Lo afferma in una nota il presidente della Commissione regionale contro la ndrangheta, Arturo Bova. “Seppure condannato ad una pesante pena definitiva, anche per associazione mafiosa,  Rocco Morabito ha vissuto per oltre due decenni lontano dall’Italia tenendo i fili con il suo paese d’origine, Africo Nuovo, ed organizzando nel sud America per conto delle cosche di ndrangheta della Calabria il flusso di imponenti quantitativi di cocaina verso l’Europa.

Il traffico di cocaina – prosegue il presidente Bova – si conferma ancora una volta come uno dei canali più redditizi per rimpinguare le casse e le finanze della ndrangheta, a conferma dell’analisi del Capo della Procura della Repubblica di Catanzaro, dottor Nicola Gratteri, uno dei primi magistrati italiani a capire fino in fondo il nesso tra il monopolio del traffico di cocaina che la ndrangheta detiene inconfutabilmente,  e i canali di riciclaggio che ne seguono in ogni parte del mondo. L’azione costante dello Stato e delle sue articolazioni investigative per la sicurezza – conclude Arturo Bova - fissa oggi un nuovo tassello nel mosaico della legalità, unica strada per vincere la criminalità organizzata e mafiosa”.

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