Reggio Calabria - Un incendio è stato appiccato da ignoti, nei giorni scorsi, in un deposito di mezzi agricoli di proprietà di Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia, in passato vittima di un tentato omicidio. Il fatto, di cui si è avuta notizia stamani, è avvenuto nella frazione Ortì di Reggio Calabria, dove l'uomo possiede un frutteto. Bentivoglio, titolare di un'azienda di prodotti sanitari, il 9 febbraio 2011, fu vittima di un attentato alla sua vita al quale scampò solo perché il marsupio che indossava fermò il proiettile da lui diretto. Da allora vive sotto scorta, sebbene nell'aprile scorso gli fosse stata comunicata la decisione di sospendere la protezione contro cui ha fatto ricorso al Tar che deve ancora pronunciarsi nel merito. L'imprenditore ha anche subìto diversi danneggiamenti alle sue proprietà, probabilmente dovuti al suo rifiuto di cedere alle richieste di denaro da parte della 'ndrangheta. Sull'ultimo episodio, che ha causato il danneggiamento di alcuni mezzi agricoli, sono in corso indagini dei Carabinieri.
Reazioni
Occhiuto: "Solidarietà a Bentivoglio, Calabria ripudia la ‘ndrangheta"
“Solidarietà a Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia, vittima di un’ennesima grave intimidazione. La sua determinazione nell'affermare i principi della legalità sono una testimonianza di autentico coraggio e un esempio positivo anche per le istituzioni.Auspico che lo Stato, in tutte le sue articolazioni, individui gli autori di queste azioni violente e metta in campo tutti gli strumenti possibili per tutelare Bentivoglio. La Calabria che faticosamente sta cambiando volto, affrontando con rinnovato spirito le sfide del presente in ogni ambito della vita sociale ed economica, ripudia la 'ndrangheta e ogni forza criminale che tenta di infangare l'immagine della nostra splendida Regione”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
Bruni: "Tiberio Bentivoglio simbolo resistenza alla 'ndrangheta"
"Ancora una volta, Tiberio Bentivoglio, figura esemplare di coraggio e impegno civile, è vittima di un vile attacco intimidatorio. L'incendio doloso che nei giorni scorsi ha distrutto parte della sua proprietà rappresenta l'ennesimo tentativo della 'ndrangheta di piegare un uomo che ha scelto di non sottostare alla logica del sopruso e dell'omertà, diventando un simbolo di speranza e resistenza per tutti." È quanto afferma la consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni, vicepresidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della 'ndrangheta. "Non possiamo limitarci a semplici attestati di solidarietà - prosegue Bruni - serve un impegno reale e tangibile da parte delle istituzioni per essere al fianco di chi, come Tiberio Bentivoglio, ha fatto della lotta alla criminalità una scelta di vita, a costo di sacrifici enormi. A Bentivoglio, che non ha mai ceduto neppure di fronte alla paura e all'isolamento, va tutta la mia vicinanza, ma anche la promessa di una politica più vicina e attenta alle esigenze concrete di chi ha avuto il coraggio di denunciare." "Bentivoglio vive quotidianamente, da anni - sostiene la consigliera regionale - le conseguenze del suo impegno. Non possiamo accettare che a un testimone di giustizia venga revocata la scorta proprio quando il rischio per la sua incolumità è evidente. Ricordiamo, alla luce di quanto accaduto, che lo scorso mese di aprile il Ministero dell'Interno ha comunicato la revoca del servizio di protezione, e solo a novembre si saprà se potrà avere ancora la scorta. La sua richiesta di giustizia, supportata dalla decisione del Tar, deve spingerci ad agire per una riforma che preveda misure di sicurezza e supporto continuativo per chi ha scelto di denunciare le mafie. Tiberio Bentivoglio non può e non deve essere lasciato solo. La Calabria ha bisogno di uomini come lui, e lui ha diritto a uno Stato che sappia riconoscere e tutelare il suo coraggio, non con parole, ma con fatti".
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