Calabria: Accusò Cc omissioni durante indagini, arrestato perito difesa

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Reggio Calabria - Un consulente tecnico, Daniele Schinardi, di 46 anni, è stato arrestato e posto ai domiciliari per calunnia nei confronti di un maresciallo dell'arma. A Schinardi è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria che ha accolto la richiesta del Procuratore, Federico Cafiero de Raho, e dei sostituti Giovanni Musarò e Sara Amerio. Schinardi è stato nominato consulente tecnico per l'analisi dei tabulati telefonici dalla difesa di Domenico Demetrio Praticò, condannato in primo grado a 15 anni di reclusione nell'ambito del processo scaturito dall'inchiesta "Piccolo Carro". Durante la sua attività il consulente della difesa di Praticò ha accusato un maresciallo dei carabinieri, in servizio presso il Comando provinciale di Reggio Calabria, estensore di una annotazione di polizia giudiziaria, di aver falsificato dati ed omesso fatti e circostanze per arrecare un danno ingiusto all'imputato.

Praticò, insieme a Giovanni Ficara e Giovanni Zumbo, il primo considerato il boss dell'omonima cosca ed il secondo commercialista ed ex collaboratore dei servizi segreti, avrebbe contribuito a predisporre e collocare una Fiat Marea al cui interno fu ritrovato un arsenale di armi e munizioni, nel giorno della visita a Reggio Calabria del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avvenuta il 21 gennaio 2010. Successivamente avrebbe fornito anche false dichiarazioni al pubblico ministero relative al presunto furto della sua automobile. Per individuare le responsabilità di Praticò i carabinieri si sono avvalsi dell'analisi dei tabulati telefonici e di alcune annotazioni di servizio fatte dai militari in servizio a Reggio. Nell'ambito del processo Daniele Schinardi ha redatto una "relazione di consulenza tecnica di parte" nella quale avrebbe accusato la polizia giudiziaria di aver occultato dei file e dei tabulati telefonici. Un supplemento investigativo disposto dalla Procura di Reggio Calabria ha fatto emergere le responsabilità nei confronti del consulente della difesa.

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