Primarie Centrosinistra Calabria: Callipo, “No voti 'ndrangheta”

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Lamezia Terme - "Noi non vogliamo i voti della 'ndrangheta, l'ho detto ieri sera a Diamante e lo ribadisco oggi, come farò nel corso di tutta la campagna elettorale". Lo ha detto, è scritto in una nota, Gianluca Callipo, candidato dell'Area Renzi alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato presidente della regione, nel corso dell'incontro di oggi nella sede regionale del Pd con i rappresentanti dei comitati che sostengono la sua candidatura alla Regione. Concetto, prosegue la nota, rafforzato dall'annunciata intenzione, in caso di vittoria, di far costituire la Regione parte civile nei processi di mafia. "Noi - ha proseguito - vogliamo cambiare la Calabria, vogliamo che le sue grandi risorse vengano finalmente messe a disposizione dei cittadini. Ma per far questo dobbiamo cambiare la classe dirigente che ha portato la nostra regione ad essere la più povera d'Italia. Un fallimento che è sotto gli occhi di tutti. Ecco perché non si può più consentire a chi ci ha condotto fino a questo punto di continuare a governare".

Concetti che sono stati poi approfonditi durante il confronto che ne è seguito, fino a far balenare l'immagine di una vera e propria lotta di liberazione per la Calabria, con l'obiettivo di sottrarla al controllo di tutti i potentati, "a cominciare da quello di una certa politica che da sempre ricatta i cittadini, impedendo l'avanzamento e il progresso". Lavoro, legalità, sanità, lotta agli sprechi, iniziative per frenare l'emigrazione dei giovani e contrastare la desertificazione sociale sono stati gli altri principali argomenti affrontati.

Per tutti il denominatore comune è il rinnovamento della classe dirigente: "Non vogliamo fare una battaglia generazionale - ha detto Callipo - ma la classe dirigente che governa da decenni deve cedere il passo a nuove soluzioni e idee". Callipo ha definito l'incontro "una sferzata di energia per affrontare al meglio questa campagna elettorale e arrivare al traguardo per cambiare la Calabria". Si è trattato, è scritto nella nota, di "una riunione informale, frutto di un'iniziativa spontanea nata sul web e dettata dal desiderio di accorciare i tempi per concentrarsi sulle varie iniziative territoriali. Tantissime le persone presenti, in rappresentanza di circa 230 gruppi che si stanno organizzando in tutte le province". Prima di affrontare gli aspetti operativi legati alla costituzione formale dei comitati e alle regole d'ingaggio, Callipo ha illustrato alcuni aspetti programmatici, esponendo le linee guida del documento che verrà poi definito nel corso del suo tour elettorale, durante il quale raccoglierà suggerimenti e proposte dalla varie realtà territoriali, per presentare poi, il 25 agosto, il programma definitivo frutto di questa sintesi.

"Mi fa piacere che Gianni Speranza la pensi come noi e come Renzi, visto che equiparare lo stipendio di consiglieri regionali a quello del sindaco del Comune capoluogo è ciò che vuole fare il Presidente del Consiglio". Lo afferma il candidato alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato presidente alla Regione Gianluca Callipo, del Pd. "In Calabria, però - prosegue - i tagli devono essere ancora più incisivi, perché la casta non è rappresentata soltanto dalla politica sprecona, ma anche dagli alti dirigenti che vanno in giro con auto blu e autista, anche se percepiscono uno stipendio che è anche 15 volte più alto di quello che in media riceve un dipendente pubblico. La nostra proposta, che nei prossimi giorni sarà formalizzata nel programma che presenteremo il 25 agosto, prevede la fissazione di un tetto massimo degli stipendi per gli alti dirigenti, in sintonia con ciò che Renzi sta già facendo a livello nazionale. Inoltre, una volta al governo della Regione, elimineremo le auto blu, quelle dei politici certo, ma anche quelle utilizzate dai dirigenti, che oggi, nonostante uno stipendio da favola, godono ancora di questo anacronistico privilegio".

"Oggi - conclude Callipo - il Consiglio regionale costa ai calabresi ben 80 milioni di euro all'anno, tra indennità e spese di funzionamento, e questo è assolutamente scandaloso per una regione che le statistiche ci consegnano come la più povera d'Italia. Tutto ciò non è più accettabile, perché tutte le risorse disponibili devono essere destinate ai cittadini".

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