Lamezia, premio “Si Può” al campione paralimpico di sci nautico Daniele Cassioli: al Comune incontro con gli studenti

cassioliImage-2025-04-11-at-12.16.32_833ea.jpg

Lamezia Terme - Un’esperienza importante quella vissuta in Sala Luisi da una folta platea di giovani studenti lametini che hanno avuto la possibilità di incontrare il campione paralimpico di sci nautico Daniele Cassioli. Vincitore di 22 titoli mondiali, 25 europei e 35 nazionali, con straordinari record all’attivo, cui è stato assegnato il Premio “Si Può” dalla Presidenza del Consiglio Comunale. Premiati con lui lo scrittore e attivista Igor Colombo, il presidente della sezione AIA di Lamezia Terme Giacomo Bruzzano, i responsabili della Lucky Friends ASD Domenico La Chimea e Rosario Cortese, in un incontro moderato dal presidente del Consiglio Comunale Giancarlo Nicotera.

Classe 1986, non vedente dalla nascita, Daniele Cassioli pratica lo sci nautico dall’età di 9 anni, ovvero da ben 30 anni, ed è uno sport che, come dichiarato, non avrebbe mai scoperto senza la propria cecità. “L’acqua mi ha salvato dalle barriere architettoniche - spiega ai ragazzi - lì non ci sono semafori, gradini, auto parcheggiate, monopattini, e tutto ciò che di solito si incontra di scomodo sulla terra ferma. Quando faccio sport provo piacere, godimento, e un grande senso di libertà. All’inizio confesso che da piccolo mi piaceva il calcio, ma arrivato all’età giusta, diversamente dai miei compagni, non ho potuto iscrivermi a nessuna società sportiva. Questo mi ha fatto sentire diverso, come tante altre cose: dover leggere e scrivere in un modo diverso, utilizzare del materiale scolastico diverso, sempre seduto ad un grande banco singolo in prima fila. I vedenti all’inizio mi erano molto antipatici. Poi facendo sport ho cambiato atteggiamento. Ho imparato a vivere diversamente il mio problema, a capire che la diversità può essere una risorsa, che per via del mio essere diverso oggi faccio cose più interessanti, raggiungo risultati importanti. Penso ogni giorno che essere vivi è già un miracolo, che esista un disegno più grande di noi. Se vedessi, oggi probabilmente non sarei qui con voi, sarei chiuso in un ufficio a mandare mail. Essere grati, felici, può essere faticoso, ma essere sempre arrabbiati e tristi lo è ancora di più”.  Tanta voglia di vivere e tanta autoironia affiorano in trasparenza nel discorso di Cassioli, che si confronta con i ragazzi e li coinvolge in piccoli giochi interattivi per scoprire cosa significhi la sua condizione – “essere ciechi” dice lui senza addolcire la pillola. E non lo fa neanche Igor Colombo, che chiama da sempre con il nome di cancro la malattia che combatte da un anno e mezzo, e che racconta ai ragazzi come essere malato l’abbia portato a crescere nella fede e perfino a trovare l’amore.

cassioli-Image-2025-04-11-at-12.16.31_66aef.jpg

“Certe cose, come insegna Padre Pio, finché restiamo sulla terra non possiamo comprenderle” dice parlando anche lui di un disegno più grande. Condividono il discorso sull’utilità dello sport nel cambiare atteggiamento verso la vita e nel formare la propria personalità anche Bruzzone, La Chimea e Cortese, che in particolare invita gli studenti a “non avere paura, e a non essere tristi” quando si approcciano a un loro compagno con disabilità, ma ad essere aperti, perché “con un atteggiamento diverso cambierete voi, ma soprattutto migliorerete la loro vita”.

Giulia De Sensi

 

igor-colombo-Image-2025-04-11-at-12.1_fdf68.jpg

cassioli-Image-2025-04-11-at-12.16_350c2.jpg

camione-2025-04-11-alle-12.32.43_e85cf.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA