La resa dei conti

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

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Mentre i quotidiani calabresi banchettano che una primizia che io ho anticipato da mesi e che cioè Oliverio, probabile prossimo governatore della Calabria, che ho sempre dato vincente alle primaria della sua coalizione, avrebbe in mente quella da me più volte definita “ammucchiata selvaggia”, mi sento obbligato ad aggiornare il mio blog affinché alla riunione prossima dell’Assemblea regionale dei democratici, coloro che ne fanno parte, possano tenere conto del mio parere nell’interesse del loro stesso Partito.

Nell’interesse mio e di tutti i calabresi onesti ho avvertito la classe politica, che si è distinta in sede regionale per incompetenza e malafede quasi generalizzata, almeno di non ripresentare le stesse facce alle prossime novembrine elezioni. Qualcuno, sentendosi toccato, mi ha accusato di populismo e giustizialismo, proprio io che altro non chiedo che un po’ di pietà per il popolo calabrese. Ora non solo si vorrebbero proporre le stesse facce, tra l’altro, chi per un motivo, chi per un altro, ben conosciuto dalla magistratura inquirente, ma addirittura riportarle al potere, con la scusa di abbattere il centrodestra, di cui parte di costoro hanno fatto parte contraddistinguendosi per arroganza e sprezzo del pubblico denaro, aggiustandosi la riforma elettorale regionale appena licenziata a loro uso e consumo, spendendo miliardi destinati a quei collegi dove pensano di ripresentarsi, magari consci di essere bruciati nell’antico proprio collegio elettorale, come pensa di essere e in effetti è, qualche consigliere regionale di centrodestra, o centro, della mia città, Lamezia Terme, a favore di cui non solo non ha fatto niente ma piuttosto il contrario.

Elettori del Partito democratico, se ciò dovesse non sia mai, accadere, non dimostratevi allocchi o marionette, siate uomini, come sempre siete stati e reagite di conseguenza, consapevoli di essere stati truffati da coloro i quali in campagna elettorale per le primarie, hanno carpito la vostra buona fede. Convincetevi che in Calabria, e non solo, se si vuole sopravvivere, bisogna cambiare metodi e soprattutto uomini.

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