Lamezia Terme – “Destano meraviglia e preoccupazione le dichiarazioni rese da alcuni esponenti politici lametini a favore della scellerata scelta del Presidente Occhiuto di dirottare l’hub della Ryanair dall’aeroporto di Lamezia a quello di Reggio Calabria. Chi sostiene questa decisione e nega il depotenziamento dello scalo lametino, dimostra di non amare la città della Piana, di disconoscere la storia dell’aeroscalo ‘Sant’Eufemia’ e di aver raggiunto il massimo grado d’ipocrisia”. È quanto afferma in un comunicato il presidente dell’associazione Lamezia Libera, Francescantonio Mercuri.
“Non bisogna sottostare ai dettami del partito di appartenenza per ottenere un posto al sole, ma fare in primis il bene della propria città – spiega - Pochi anni or sono un esponente politico lametino, che da qualche giorno assieme ad altri compagni di viaggio è entrato a far parte del partito del duo Cannizzaro-Occhiuto, era contrario alla gestione unica dei tre aeroporti calabresi da parte della Sacal poiché sarebbe stato penalizzato lo scalo lametino, come realmente è avvenuto. Oggi lo stesso esponente sostiene il contrario, chissà perché! Ai posteri l’ardua sentenza. I politici lametini, come si comportano, sembrano di non possedere l’arte politica tanto che, i risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti. Il vero politico dovrebbe essere colui che si prende cura della propria città e dovrebbe essere al servizio della felicità degli abitanti della stessa città. Invece, a Lamezia Terme sembra che chi decide di intraprendere il ‘mestiere’ di politico lo fa esclusivamente per un tornaconto personale. Per chi è corto di memoria, l’idea della progettazione dell’aeroporto di Lamezia Terme nasce nel lontano 1956 come aeroporto intercontinentale di sussidio a quello di Roma-Fiumicino per i collegamenti mediorientali, idea supportata anche dall’importante radiofaro presente nel vicino comune di Caraffa, ma a tutt’oggi di intercontinentale non ha un bel niente. Nonostante da qualche anno l’aeroscalo lametino insieme ad altri undici importanti aeroporti del nostro bel Paese, è stato qualificato di particolare rilevanza strategica, da giugno dello scorso anno per lo stesso aeroporto è iniziato il suo declino nell’indifferenza totale delle stesse persone che oggi condividono la scelta scellerata di Occhiuto. Infatti, l’aeroporto della città della Piana non ha più la sua torre di controllo presidiata da uomini in carne e ossa, ma è gestito da remoto dalla nuova torre di controllo di Brindisi, la Remota Digital Tower gestita dall’Enav. La stessa Tower gestisce 13 aeroporti minori compreso quello lametino che da strategico è stato posto alla stessa stregua di quelli di Grottaglie o Foggia. Nonostante l’aeroporto brindisino, come quello lametino, non raggiunga i 70 mila voli annui (parametro fondamentale deciso da Enav e Ministero per essere hub o avere una torre di controllo autonoma), abbia un numero di passeggeri inferiore all’aeroporto di Lamezia e non occupi una posizione baricentrica come l’aeroscalo di Lamezia, lo scalo pugliese è stato scelto per ospitare l’hub del Mediterraneo. Eppure, L’Enav aveva annunciato con largo anticipo che avrebbe abbandonato l’aeroporto lametino, ma la classe politica lametina, come sempre, è rimasta muta, cieca e sorda. Se Lamezia non è sede dell’hub del mediterraneo, bisogna “ringraziare” la classe politica regionale tutta che dimostra da sempre indifferenza nei riguardi di Lamezia e bisogna “ringraziare”, ancora, tutti coloro che hanno fatto perdere (forse volutamente) lo stanziamento per la realizzazione della nuova aerostazione. In caso contrario, l’offerta avrebbe generato una maggiore domanda aumentando così il numero di voli e di passeggeri, e di conseguenza gli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria (falliti da molto tempo) avrebbero chiuso definitivamente i battenti. Quindi, si sacrifica Lamezia con lo spostamento della base nazionale dei Canadair all’aeroporto di Crotone e l’hub della Ryanair all’aeroporto di Reggio Calabria. Un’altra opera che non è stata (anche questa forse volutamente) realizzata è il collegamento ferroviario tra la stazione ferroviaria di Lamezia Terme centrale e lo stesso aeroporto lametino. Inoltre, voler collegare l’aeroporto dello Stretto (pur non possedendo i requisiti tecnici) con altre città europee, significa non voler far decollare definitivamente l’aeroporto di Lamezia e voler far diventare internazionale e strategico quello di Reggio per fare così un favore al politico reggino di turno e riempire la scatola vuota della Città metropolitana. Ancora, il simulatore per l’addestramento dei piloti lo si vuole trasferire al “Tito Minniti” mentre è destinato all’aeroporto di Lamezia. Sembra che esista la volontà politica di collegare gli aeroporti di Crotone e Reggio con città che sono già collegate con l’aeroporto “Sant’Eufemia”, probabilmente con lo scopo di non fare aumentare il numero di passeggeri su Lamezia ed evitare così la realizzazione della nuova aerostazione”.
“Se tutto questo non è declassamento, cari signori sapete dire che cos’è? Studi di alcuni anni orsono, hanno stabilito che in Calabria basterebbe un aeroporto e mezzo, e siccome un mezzo aeroporto non è possibile realizzarlo, quello di Lamezia è già sufficiente e lo sarebbe di più se ci fosse la volontà politica di farlo diventare effettivamente intercontinentale per come è stato ideato, investendo su di esso il denaro che si vuole investire sugli aeroporti ‘Pitagora’ e ‘Tito Minniti’ – conclude - In Calabria non occorrono tre o più aeroporti, bisogna realizzare aviosuperfici nei maggiori centri della Regione per collegare quest’ultimi con il centralissimo aeroporto di Lamezia Terme tramite aerotaxi”.
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