Lamezia Terme – “La Scuola dell’Infanzia dell’Istituto Manzoni-Augruso sta per trasformarsi in un grande laboratorio, un ambiente di apprendimento innovativo e coinvolgente, ricco di risorse digitali, all’insegna della creatività, della socialità e del benessere”. Ad annunciarlo è la dirigente scolastica, Antonella Mongiardo, autrice del progetto PON FESR di innovazione degli ambienti didattici della Scuola dell’infanzia dell’IC Manzoni-Augruso di Lamezia Terme.
“Il progetto – dice la preside- si basa su una precisa idea pedagogica: l’ambiente di apprendimento. È un’azione mirata a creare nel contesto della scuola dell’Infanzia le condizioni idonee, sia in termini di allestimento di arredi e attrezzature, sia in termini di approccio culturale e formazione, per trasformare le sezioni in veri e propri ambienti di apprendimento innovativi”. L’ambiente di apprendimento è la nuova frontiera della didattica, verso cui tutte le scuole, ormai, si stanno orientando per poter stare al passo con i nuovi modelli di apprendimento previsti dalla pedagogia. Ogni aula sarà costituita da un open space articolata in tre spazi modulari: l’area osservazione e creazione; l’area condivisione e l’area sperimentazione. Nella prima, il bambino potrà imparare a manipolare materiali, individualmente ma con la guida dell’insegnante, creando un prodotto servendosi delle proprie abilità. L’area destinata alla condivisione sarà caratterizzata da sedute morbide, da un tappeto componibile e da tribunette trasformabili in diverse configurazioni, dotate anche di nicchie porta oggetti: gli alunni potranno interagire, così, in un ambiente di apprendimento vivace e informale. L’insegnante in questo processo di acquisizione linguistica ha un ruolo fondamentale, è colui che, attraverso una relazione educativa, permette di promuovere e motivare la comunicazione. Le attività potranno essere differenziate per le quattro fasce d’età. L’obiettivo è di favorire lo sviluppo del linguaggio del bambino e in un secondo momento stimolare i prerequisiti della letto-scrittura in un ambiente a lui famigliare in modalità ludica. L’area destinata alla sperimentazione sarà un mini-laboratorio attrezzato per lo svolgimento di attività di ricerca, progettazione, collaborazione tra pari. Perciò, sarà dotata di banchi modulari componibili in svariati modi, in funzione delle attività previste. I bambini, per poter utilizzare tutti i laboratori, ruoteranno nelle quattro sezioni, secondo una programmazione temporale. Potranno sperimentare, così, adeguatamente all’età, il modello delle Aule- laboratorio, una delle rivoluzioni copernicane apportate da Avanguardie educative.
“Abbiamo voluto introdurre la laboratorialità anche nell’infanzia- dice Antonella Mongiardo- perché il laboratorio è una situazione di apprendimento in cui si integrano efficacemente le conoscenze e le abilità, gli aspetti cognitivi e quelli sociali, emotivi, affettivi, la progettualità e l’operatività. La didattica laboratoriale – dice la preside- promuove la motivazione e l’inclusione, fornisce una strategia di insegnamento particolarmente proficua con gli studenti che hanno difficoltà, incoraggia la personale autonomia progettuale, supera l’organizzazione del gruppo classe e crea un ambiente di apprendimento rispondente alle esigenze degli studenti problematici, valorizza le competenze di ciascun bambino in un percorso di tipo cooperativo. Il laboratorio consente di passare dall’informazione alla formazione, incoraggia un atteggiamento attivo. Progettare lo spazio di una scuola d’infanzia- prosegue la preside Mongiardo, la quale ha curato la fase di progettazione in condivisione con gli organi collegiali ed interloquendo costantemente con le referenti infanzia Romina De Sensi e Federica Di Cello - è un processo che richiede grande creatività non solo pedagogica e architettonica, ma anche sociale, culturale e politica. L’ambiente di apprendimento non è solo uno spazio fisico dotato di tecnologie informatiche, come spesso si tende a pensare, ma è un contesto di insegnamento e di apprendimento basato sul concetto che la conoscenza non si trasmette, ma si costruisce, rompendo gli schemi della didattica tradizionale. Nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria- come è specificato nelle Indicazioni nazionali per il Curricolo- l’ambiente di apprendimento deve facilitare l’esplorazione e la scoperta; l’interazione con gli altri, con la natura e con l’ambiente fisico, in una dimensione ludica; sviluppare la creatività attraverso il gioco; far svolgere attività didattiche in modo cooperativo e laboratoriale e far acquisire agli allievi consapevolezza delle proprie modalità di apprendimento. L’aula, con i banchi allineati, è sempre meno adatta per realizzare un simile scenario e la lezione frontale sempre più superata. L’acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi e la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi e concreti con le scienze, le lingue, la tecnologia, la musica, le attività pittoriche, la motricità. In tal modo l’ambiente classe diventa un vero e proprio laboratorio disciplinare”.
Nella progettazione di un ambiento di apprendimento, l’organizzazione degli spazi e dei tempi è un elemento di qualità pedagogica, perciò deve essere oggetto di adeguata progettazione. Il progetto PON Infanzia è stato, dunque, ispirato ai principi dell’accoglienza e del benessere, “perché- conclude la dirigente scolastica- la scuola deve essere un luogo accogliente, pertanto deve creare le condizioni per favorire lo star bene, al fine di ottenere la partecipazione dei bambini e degli adolescenti ad un progetto educativo condiviso”.
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