Arrestato in Francia Edgardo Greco, latitante da 16 anni condannato all'ergastolo per duplice omicidio a Cosenza - Reazioni

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Catanzaro - Lavorava come pizzaiolo a Sant’Etienne e, proprio nel locale in cui era impiegato i carabinieri hanno trovato il 63enne cosentino, ergastolano e ricercato dall’ottobre 2006. Così, a Sant’Etienne (FR), nei confronti di Edgardo Greco, è stata data esecuzione al mandato di arresto europeo emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro nel 2014. Si tratta di un ordine di carcerazione per l’esecuzione della pena dell’ergastolo a carico di Greco, in ordine al duplice omicidio di Stefano Bartolomeo e Bartolomeo Giuseppe avvenuto a Cosenza nel 1991 e per il tentato omicidio di Emiliano Mosciaro avvenuto a Cosenza sempre nello stesso anno, maturato nell’ambito della guerra di mafia, fra la cosca sinteticamente definita “Pino - Sena” e quella sinteticamente definita “Perna - Pranno”, che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni ‘90. Greco è stato individuato a Sant’Etienne, all’esito dell’attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, in specifici procedimenti riguardanti la procurata inosservanza della pena, e svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, che nella fase finale hanno operato congiuntamente a personale delle unità catturandi (FAST) italiana e francese e dell’Unità I-CAN dello SCIP del Ministero dell’Interno.

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Nel '91 l’imboscata costata la vita ai fratelli Bartolomeo

Greco Edgardo – ritenuto affiliato alla ‘ndrina Perna-Pranno egemone a Cosenza e provincia come accertato nell’esito procedimento “Garden”, conclusosi alla fine degli anni ‘90 -  all’esito dei diversi gradi di giudizio del maxi processo “Missing”, è stato ritenuto corresponsabile dell’imboscata costata la vita, il 5 gennaio del 1991, ai fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, i quali, in quanto ambivano ad una maggiore "autonomia" e considerazione nell’ambito delle cosche cosentine, sono stati trucidati  a colpi di spranga, all'interno di una pescheria all’epoca nella disponibilità dei fratelli Mario e Pasquale Pranno, e i loro cadaveri venivano fatti sparire e mai più ritrovati.

Le indagini

Greco risulta latitante da oltre 16 anni, poiché irreperibile sin dal 10 ottobre  2006, quando si è sottratto all’esecuzione della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP distrettuale di Catanzaro, nell’ambito del maxi processo “Missing”, che ricostruiva alcuni dei fatti di sangue che hanno caratterizzato, nei primi anni ‘90, il cruento scontro tra il clan “Pino - Sena” e il clan “Perna - Pranno”. L’attività investigativa, coordinata della Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, e svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, è stata avviata nel dicembre 2019, è si è sviluppata attraverso mirati accertamenti finalizzati a ricostruire la rete di appoggio su cui potesse contare Greco, risalendo, quindi, alla presenza del latitante in Francia a Sant’Etienne.

Sarebbero stati sciolti nell'acido i corpi dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, dell'omicidio dei quali, avvenuto nel 1991 a Cosenza, è accusato Edgardo Greco, il latitante di 'ndrangheta arrestato la scorsa notte dai carabinieri a Sant'Etienne, in Francia. È quanto è emerso dalle indagini condotte sul duplice omicidio dai carabinieri del Reparto operativo di Cosenza. I responsabili del duplice omicidio, due anni dopo, avrebbero deciso di dissotterrare i cadaveri dei fratelli Bartolomeo e di scioglierli nell'acido allo scopo di cancellare qualsiasi traccia di quanto era avvenuto. A Greco viene contestato anche il tentato omicidio di Emiliano Mosciaro, avvenuto sempre a Cosenza e sempre nel 1991.

Reazioni

Occhiuto: "Grande impegno dello Stato contro criminalità organizzata"

“La cattura del latitante di ‘ndrangheta Edgardo Greco, irreperibile dal 2006, sottolinea il grande impegno che in questo momento lo Stato sta dispiegando nel contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata. Non posso che esprimere soddisfazione per questa brillante operazione internazionale, a cui hanno dato un grande contributo i carabinieri di Cosenza, che hanno condotto le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. A loro rivolgo il mio personale apprezzamento, quello della Regione che governo, e soprattutto la gratitudine dei calabresi, che aspirano a un futuro sempre più libero da ogni condizionamento mafioso”. Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Piantedosi: "Stato va avanti con determinazione"

"Incessante l'attività delle Forze dell'ordine, impegnate silenziosamente giorno dopo giorno, in Italia e all'estero, in un lavoro continuo a presidio della sicurezza dei cittadini". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, commenta la notizia della cattura del latitante di 'ndrangheta Edgardo Greco, condannato all'ergastolo e irreperibile dal 2006, arrestato dalla polizia francese grazie agli elementi emersi da indagini realizzate dall'Arma dei Carabinieri e condivise fra i partner di altri paesi grazie al progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against 'Ndrangheta). "Grande soddisfazione per questa rilevante operazione realizzata anche grazie alle importanti sinergie sviluppate nell'ambito di una rete di cooperazione internazionale fra le forze di polizia. Proseguono gli arresti di pericolosi latitanti -ha sottolineato il titolare del Viminale - a dimostrazione che la forte azione di contrasto dello Stato contro ogni forma di criminalità organizzata non subisce mai battute d'arresto, e procederà sempre determinata".

Ferro: "Cattura Greco dimostra grande impegno Stato"

"La cattura in Francia del latitante di 'ndrangheta Edgardo Greco, ricercato da 17 anni e su cui pendeva un mandato d'arresto europeo emesso dalla Procura generale di Catanzaro, è il frutto dell'importante attività di cooperazione internazionale tra gli investigatori italiani e quelli di altri paesi che partecipano al progetto I-Can". E' quanto afferma il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro (FDI). "Rivolgo le mie congratulazioni - aggiunge Ferro - ai carabinieri di Cosenza che hanno condotto le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, e che hanno operato insieme al personale delle unità catturandi italiana e francese e dell'unità I-Can dello Scip del Ministero dell'Interno. Greco, considerato affiliato alla 'ndrina Perna-Pranno di Cosenza e condannato all'ergastolo per il duplice omicidio dei fratelli Bartolomeo, avvenuto nel gennaio del 1991, lavorava in un ristorante come cuoco. La determinazione con cui le forze dell'ordine e la magistratura sono riuscite a pervenire alla cattura del pericoloso latitante - sostiene ancora Ferro - dimostra che lo Stato è impegnato con tutte le sue forze nel contrasto alla criminalità organizzata".

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