Lamezia, entro settembre la nuova sede della scuola dell’infanzia Manzoni-Augruso: la soddisfazione della dirigente

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Lamezia Terme - “La nuova sede della scuola dell’infanzia dell’Istituto comprensivo Manzoni-Augruso sarà consegnata dal Comune entro la fine di settembre 2023”. È in fermento la comunità scolastica della Manzoni che attende la riconsegna dei locali dell’infanzia, in via di ristrutturazione da più di un anno. Soprattutto, c’è grande attesa per la novità che coinvolgerà i bambini di Bella dal prossimo anno scolastico: l’innovazione degli ambienti di apprendimento, realizzata grazie al PON infanzia, chiuso a fine luglio dalla dirigente scolastica Antonella Mongiardo, coadiuvata dal suo staff.

“Si è lavorato sodo in questi ultimi mesi per progettare degli ambienti all’altezza del nostro progetto educativo, incentrato su: sicurezza, inclusion e innovazione, e siamo riusciti a portare a termine ogni fase, step dopo step grazie al lavoro di squadra”. Una innovazione a misura di bambino, per favorire la didattica personalizzata realizzare una piena inclusione.  Lo sviluppo delle potenzialità di ogni bambino, affinchè sviluppi competenze chiave nei diversi campi dell’esperienza e prenda consapevolezza del proprio stile di apprendimento, è uno degli obiettivi ispiratori del progetto di innovazione, che dal prossimo settembre cambierà completamente lo scenario della scuola di Bella, sia dal punto di vista architettonico che pedagogico. I nuovi ambienti, attualmente ospitati in via temporanea nella sede del plesso primaria Augruso, saranno definitivamente allestiti nella nuova sede di località Bella, che sarà riconsegnata entro la fine di settembre.

Un aspetto fondamentale del PON infanzia, come dell’intera progettazione educativa della Manzoni-Augruso, è l’inclusione, dall’infanzia alla secondaria. “La scuola, sistema educativo per eccellenza - dice la preside Antonella Mongiardo - è chiamata a promuovere l’inclusione e deve assolvere a precisi compiti finalizzati alla formazione di ciascun alunno, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, e a ciò concorrono, in misura diversa ma con egual importanza, i diversi ordini e gradi. La scuola dell’infanzia rappresenta il primo luogo di inclusione nel quale vengono riconosciute le specificità e le differenze di ognuno. L’inclusione deve rappresentare una cornice in cui gli alunni, a prescindere da abilità, genere, linguaggio, origine etnica e culturale, possono essere ugualmente valorizzati. Questo progetto, che abbiamo chiuso a fine luglio, ha la finalità di creare una scuola davvero inclusiva, in grado di valorizzare le potenzialità individuali, di dare spazio, costruire risorse e modificare la propria proposta formativa rispetto alle molteplici differenze e bisogni di ogni alunno, affinché quest’ultimo si senta parte di un gruppo che lo riconosca, lo rispetti e lo apprezzi”.

Il progetto di inclusione della Manzoni-Augruso, scuola che, spiegano: “accoglie circa venti alunni con disabilità certificata e diversi casi di bisogni educativi speciali, comprese le situazioni di alunni che necessitano  di cure salvavita anche durante l’orario scolastico, presenta caratteristiche di continuità e verticalità rispetto ai diversi ordini di scuola, e va ad integrarsi perfettamente con i nuovi ambienti di apprendimento della primaria e secondaria di primo grado realizzati grazie ai progetti PNRR Scuola 4.0, di cui la dirigente scolastica ha concluso la fase negoziale il 30 giugno scorso. Nelle nuove sezioni dell’infanzia della Manzoni-Augruso (4 sezioni con 75 alunni iscritti), che di recente è stata inserita nella rete di scuole del movimento “Avanguardie Educative” di Indire, verranno proposte attività laboratoriali, che rappresentano una metodologia didattica innovativa, in quanto facilitano la personalizzazione del processo di insegnamento/apprendimento e consentono agli alunni di acquisire il sapere attraverso il fare. Gli obiettivi sono: favorire la persistenza dei processi di inclusione; creare ambienti misti di apprendimento; individuare strategie educativo-didattiche diversificate e mirate; sviluppare strategie per potenziare le abilità degli alunni attraverso percorsi e giochi strutturati; rafforzare la comunicazione e l’unione tra scuola e famiglia. Una novità assoluta sono i mini-laboratori, che realizzeranno il modello denominato “Soft-Dada”, cioè la didattica Dada anche all’infanzia e in modo soft, con una programmazione adeguata all’età. I percorsi laboratoriali riguarderanno le aree: artistico-espressiva, musicale, matematica e scientifica.  Le attività saranno individuali e/o in piccolo gruppo, secondo programmazioni curricolari di sezione o individuali”.

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Il laboratorio artistico mira “a far sviluppare agli alunni la propria creatività attraverso attività manipolative, miscugli, osservazioni, costruzioni, e mediante lo sperimentare, il costruire il creare. Le attività proposte intendono guidare all’uso consapevole delle mani che pasticciano, ritagliano, dipingono e modellano. Gli alunni sperimenteranno nuove situazioni sia relazionali che comportamentali a seconda delle loro potenzialità. Con il “fare” si mira ad una maggiore inclusione e integrazione all’interno del gruppo. Il laboratorio musicale nasce dall’esigenza di sviluppare e potenziare negli alunni l’autocontrollo, il rispetto delle regole e l’accettazione dell’altro nel piccolo gruppo attraverso l’azione propedeutica della musica. L’attività favorisce la libera espressione corporea e la possibilità di partecipare alle attività secondo le proprie capacità e nel rispetto dei propri tempi e modi di apprendimento. Fare musica favorisce il coordinamento motorio, l’attenzione, la concentrazione, l’espressione di sé. Gli alunni potranno sperimentare combinazioni di sonorità e ritmi diversi divenendo ideatori, compositori ed esecutori.

Nel laboratorio matematico i bambini manifestano nei confronti dei simboli numerici una curiosità ed un interesse che quotidianamente incontrano a scuola e questo laboratorio si concretizza in un percorso che, sempre rispettoso della strategia del gioco e delle esperienze pratiche, vuole essere di supporto all’acquisizione delle abilità e competenze utili per lo sviluppo del pensiero logico-matematico. Nel laboratorio gli alunni esploreranno la realtà, imparando a organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali raggruppare, contare, ordinare, orientarsi. Il laboratorio scientifico mira a stimolare nei bambini l’osservazione e la ricerca e ciò permetterà loro di arrivare alla conoscenza attraverso l’esperienza. Il percorso favorirà nel bambino l’esercizio dei sensi, stimolando la curiosità e la creatività attraverso la sperimentazione”.

“In ogni situazione - dice la preside Antonella Mongiardo - sarà privilegiato l’utilizzo del gioco in tutte le sue modalità e l’utilizzo di mediatori didattici alternativi con particolare riferimento alle nuove tecnologie”.

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