Lamezia, apre nuovo reparto di Neuropsichiatria Infantile all’Ospedale Giovanni Paolo II

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Lamezia Terme - Un taglio del nastro allietato dalle urla di gioia dei bambini, quello che ha inaugurato il nuovo reparto di Neuropsichiatria Infantile all’Ospedale “Giovanni Paolo II”. La cerimonia è stata preceduta dalla benedizione impartita dal vescovo Serafino Parisi, che si è aperta con l’augurio che “in questo luogo i medici e gli operatori sanitari possano esercitare la loro difficile arte”, alleviando le sofferenze dei piccoli pazienti “sull’esempio di Cristo”. “Affidiamo al vostro cuore”, ha aggiunto Parisi rivolto agli operatori, “e soprattutto alla vostra scienza un’umanità che ha solo bisogno di umanità: nel rapporto umano si realizza la cura migliore, per dare un futuro e un’aspettativa ai bambini e alle loro famiglie”. Presenti alla cerimonia anche le autorità civili: il sindaco Mascaro, gli assessori alla Sanità e alle Politiche Sociali Bevilacqua e Bambara, la presidente della Commissione Sanità D’Amico, più volte ringraziati dalla responsabile del nuovo reparto, la dottoressa Rosetta Mussari, insieme naturalmente ai dirigenti. Sono stati solo i primi di un lungo elenco il direttore generale dell’Asp di Catanzaro Ilario Lazzaro, il direttore sanitario Luigi Mandia, il capo dipartimento Mimma Caloiero.

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“Desidero ancora ringraziare il professore Macrì, l’ingegnere Benvenuto, il geometra Costanzo, la dottoressa Viviana Marasco, le dottoresse Caterina Ermio, Pina Russo, Caterina Iannello, la responsabile Urp Annamaria Bruni, la dottoressa Girolama Sorrenti, il Comitato per la sanità “19 marzo” e tutti gli operatori, psicologi, assistenti sociali, fisioterapisti, neuropsicomotricisti, logopedisti, tirocinanti, fino all’ultimo arrivato, il nostro Oss Pierpaolo Siniscalchi”, ha concluso Mussari, prima di soffermarsi sui nuovi progetti che già il reparto nascente ha messo in campo, in un periodo postcovid che ha visto l’aumento netto dell’incidenza di patologie neuropsichiatriche fra i bambini e gli adolescenti. “Abbiamo già presentato alla Regione il progetto Autismo che prevede l’apertura di un centro sperimentale, suddiviso in un’unità di diagnosi e cura e in un’unità di riabilitazione, che speriamo possa vedere la luce il prossimo anno. Abbiamo poi riattivato la presenza in reparto dei logopedisti tirocinanti dall’università di Catanzaro, anche in vista di un progetto di screening a distanza per i problemi del linguaggio per bambini fra i 18 e i 30 mesi. Ancora, abbiamo in programma un progetto di teleriabilitazione integrata attraverso una rete territorio-regione con prestazioni in modalità da remoto soprattutto per i disturbi dell’apprendimento. Per quanto riguarda la prevenzione, abbiamo un progetto di monitoraggio riservato ai bambini nei primi 1000 giorni di vita, decisivi per un sano sviluppo psicofisico, al quale tutti i pediatri hanno aderito. Abbiamo inoltre allestito una stanza multisensoriale riservata proprio a bambini e ragazzi con patologie neuropsichiatriche sviluppate nel periodo pospandemico, che stiamo monitorando. Abbiamo attualmente in riabilitazione circa 90 piccoli pazienti, anche molto piccoli, nei primi 3 anni di vita. Importante è intervenire precocemente, perché un problema in fase evolutiva può tradursi facilmente in un danno psicofisico”.

Breve l’intervento di Oscar Branca del Comitato “19 marzo”, seguito da quello di Mascaro: entrambi si sono soffermati sull’importanza di agire “passo dopo passo e mattone dopo mattone, senza lasciarsi scoraggiare dal pessimismo e dal criticismo, ma rendendosi protagonisti della risoluzione dei problemi e della realizzazione di opere come questa”. “Una giornata storica per il Dipartimento Materno-Infantile del presidio” secondo la dottoressa Mimma Caloiero, che ha aggiunto all’elenco “il progetto Integrazione Ospedale-territorio, grazie al quale tre neuropsichiatri vengono qui regolarmente da fuori per dare delle risposte a quei bambini complessi che dovrebbero essere trattati fuori regione”. Mandia e Lazzaro hanno piuttosto posto l’accento sulla “sinergia fra Istituzioni, Associazioni e famiglie” e sulla volontà di “investire su Lamezia” in un periodo storico in cui l’intera nazione sembra chiudersi sui propri problemi.

Giulia De Sensi

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