Lamezia Terme – Pubblichiamo la nota del consigliere di Progetto Lamezia, Emilio Vescio, sulla situazione della sanità lametina.
“Diceva un saggio calabrese: “… a fraschi a fraschi si futtiru lu boscu”. E’ quello che sta succedendo a Lamezia, terza città della Calabria, con la sanità. E’ una maledizione, non se ne può più! Senza volere entrare nel merito e scevro dal polemizzare, Salvatore De Biase, intervenendo nuovamente sulle problematiche della sanità lametina, tiene a precisare: “Una sanità penalizzata soprattutto da una cattiva informazione fornita da coloro che non sanno o fanno finta di non sapere… Denigrare e dire falsità rosso-nere come la maglietta del Milan… Dunque, possibile che nella struttura lametina tutto va male, così come continuamente gridato dai cantori del catastrofismo? … Ecco imbastire un cumulo di panzane come quelle espresse da alcuni in Consiglio comunale sfogatoio del nulla”.
"La risposta (a difesa o meno dell’argomentare del De Biase), puntuale e precisa, arriva dalla Regione Calabria ad opera di due “attenti” ed “encomiabili” dirigenti i quali, con una direttiva, intimano di smantellare, a datare dal prossimo lunedì, il Centro Trasfusionale di Lamezia Terme, mettendo così in mobilità anche il personale. Questi sì indossano casacche rosso-nere (la direttiva di cui trattasi imporrebbe solo magliette nere!), contribuendo al “catastrofismo” sanitario lametino”.
“Se è vero che tutti gli atti dell’ex governatore Scopelliti, - continua - in qualità di ex Commissario della Sanità calabrese, non sono più validi dal 27 marzo in poi, peraltro sostenuto anche dal Ministero della Salute, com’è stato possibile adottare un provvedimento così scellerato? E la Sig.ra Stasi ed il Sig. Talarico stanno a guardare? Forse le stelle! E permettono che vengano ancora attuate scelte scellerate come queste? Non sono forse costoro i veri “cantori” del catastrofismo di cui parlava l’amico Salvatore? E non fanno parte del Consiglio regionale, autentico “sfogatoio del nulla”? Non vale la pena dilungarsi perché, a ragione, tanto è stato già detto. Forse abbiamo avuto il solo torto di rivolgerci a persone completamente “sorde” ! Sono veramente preoccupato per le conseguenze nefaste che tale direttiva potrebbe arrecare alla nostra struttura ospedaliera e, di conseguenza, ai lametini ed a tutti gli operatori sanitari. Mi auguro che i nostri rappresentanti politici, regionali e nazionali, nessuno escluso, possano, con forza e determinazione, sostenere ed affiancare la difesa della sanità lametina. Finiamola, una volta per tutte, di fare parole, solo parole. Cerchiamo, invece, - conclude - di incidere con fatti concreti e, se il caso lo richiede, con vibrate proteste. Una cosa è certa: la sanità è di tutti”.
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