Vescovo Cassano: Enciclica, Papa dice no a chi specula

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Cassano allo Ionio - "Papa Francesco dice no a chi specula sempre e comunque soprattutto sulle persone e sui cosiddetti beni comuni per lucrare a livello personale o per lucrare a livello di lobby". Ad affermarlo è il vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, commentando l'enciclica "ambientalista" del Papa "Laudato sì". "Penso - aggiunge all'Ansa - che non sia soltanto sull'ambiente. Se vogliamo, parte dall'Ambiente ma poi Papa Francesco, anche in continuità con un'altra Enciclica straordinaria di Papa Ratzinger 'Caritas in Veritate', fa delle riflessioni molto ampie sulle grandi questioni che oggi sono dibattute a livello mondiale. Il Papa prende anche posizione e cerca di invitare, i credenti e i non credenti, a ripensare il modello di sviluppo. Il modello fin qui attuato è veramente sviluppo? E' veramente una crescita? Ecco perché Papa Francesco poi prende posizione circa il liberismo assoluto, il capitalismo, quello più selvaggio. Mi sembra quasi di leggere l'idea di Latouche in questa posizione. Mi sembra in questa posizione di ragionare sul rapporto tra sviluppo, crescita o decrescita felice. E' un problema, è una questione di ampio respiro, ma di certo il Papa cerca anche di farci capire il rapporto fra economia reale e anche crisi finanziaria - economica. Oggi l'economia è diventata tutta speculativa, finanziaria. Dove è andata a finire la crisi? Dove è andata a finire l'economia reale? Cerchiamo anche di capire che dentro queste posizione del Papa ci sono anche altri economisti che ultimamente hanno preso posizione su questa questione". "Papa Francesco cerca, alla luce di una visione storico salvifica, di prendere posizione e dice no a un impoverimento del popolo di Dio. Dice no alle cause che rendono sempre più ingiusto questo mondo e a tutto ciò che è speculativo a danno del popolo".

Povertà, ritardi enormi politica

"Devo constatare, rispetto alle forme di povertà, ritardi enormi da parte delle politiche italiane. Finché ci saranno sempre più poveri vuol dire che la democrazia è a rischio e che la civiltà non è ancora arrivata". Lo afferma il vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino. "E' amaro constatare - prosegue - che moltissimi hanno niente e pochissimi hanno moltissimo. Questa è la contraddizione. Questo è l'ossimoro che constatiamo nella realtà del nostro tempo. Ha ragione Papa Francesco quando nel quarto capitolo de 'Evangelii Gaudium' dice che la realtà è più dell'idea. Sono profondamente convinto che le politiche, soprattutto di welfare, debbano partire dagli ultimi e mettere al centro delle politiche le persone ultime, impoverite. La povertà non è il risultato della predestinazione. Se c'è povertà, evidentemente, è perché ci sono anche politiche di distribuzione della ricchezza sbagliate. Sono profondamente convinto che dinanzi a noi c'è una grande sfida: passare dalla cultura e dalla politica dell'avanzo, dello scarto alla cultura e alle politiche dell'incontro, della maggiore distribuzione delle ricchezze e dare a tutti la possibilità di accedervi. La ricchezza non può essere il fine della vita ma soltanto il mezzo"

 

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