Lamezia, movida molesta in via Garibaldi: residenti esasperati lanciano secchiata di candeggina: ragazza in ospedale

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Lamezia Terme - Finisce in ospedale dopo aver ricevuto addosso una secchiata di candeggina. È quanto accaduto sabato scorso in via Garibaldi, dopo la mezzanotte, a una ragazza ventenne finita al Pronto soccorso di Lamezia prima e di Catanzaro dopo. Per fortuna, le conseguenze si sono attenuate dal fatto che portava gli occhiali scongiurando così pericoli più gravi. Un episodio denunciato alla Polizia di Stato che ha avviato le opportune indagini. Secondo quanto appreso, probabilmente, la vittima in compagnia di altri giovani, non era nemmeno destinataria della secchiata che invece nelle intenzioni di chi ha effettuato il gesto - dal quale comunque occorre prendere le distanze - era indirizzata ad un gruppo di ragazzi che infastidivano i residenti dei palazzi della zona suonando insistentemente i campanelli e i citofoni delle abitazioni.

Da tempo ormai la movida a Lamezia è segnata da episodi violenti, in alcuni casi addirittura con accoltellamenti, altri, appunto, con molestie ai residenti che si susseguono in varie zone. È il caso di ricordare che la Cassazione in diverse sentenze pronunciate sul tema, ha ribadito che suonare il campanello con insistenza integra il reato di "molestia e disturbo alle persone". Reato previsto dal Codice penale. A Lamezia sono molte le denunce presentate alle forze dell'ordine contro chi si rende "artefice" di quelle che ormai superano le connotazioni di "bravate di ragazzini" per acquisire a tutti gli effetti i contorni di comportamenti persecutori. Una tendenza che andrebbe arginata anche con la sensibilizzazione da portare avanti nelle scuole e con il supporto e la collaborazione delle forze dell'ordine, sempre disponibili a trattare tali argomenti. Nel suo complesso, il fenomeno della movida violenta e molesta, preoccupa molto i residenti del centro storico di Lamezia che invocano soluzioni che chi amministra dovrà farsi carico, in sinergie con le famiglie e le scuole.

A. C.

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