Lamezia Terme – Il Comitato Salviamo la sanità del lametino commenta la notizia della morte della donna lametina deceduta per l’influenza H1N1 all’ospedale di Lamezia, donna che aveva una serie di patologie ed era caratterizzata da un quadro clinico difficile che il virus dell'H1N1 ha contribuito a complicare ulteriormente. “Non sappiamo quanto a questo decesso sia estranea la chiusura nel nostro spedale del reparto di Malattie Infettive. Certo ci sentivamo più cautelati dalla sua presenza e da sanitari, personale e locali dedicati alle malattie infettive, come nel nostro ospedale è stato per oltre 40 anni” afferma il Comitato Salviamo la Sanità del Lametino, che aggiunge: “La chiusura di questo importante reparto, come di altri, è stata giustificata con la necessità di ridurre le spese. Una menzogna, perché da quando il reparto, come anche quelli di terapia intensiva neonatale, microbiologia e virologia, sono stati chiusi le spese non sono affatto diminuite”. Il Comitato continua a ribadire come per “ottenere un vero risparmio sulle spese, prima di chiudere questi importanti e essenziali reparti, si potevano e si sarebbero dovuti chiudere i reparti doppi o tripli presenti nell’area catanzarese che nessuno si azzarda a toccare. E soprattutto si potevano e si sarebbero dovute ridurre da tre ad una le aziende sanitarie presenti nello stesso territorio della provincia di Catanzaro che oramai fa meno di 360 mila abitanti”.
Il Comitato, rappresentato da Nicolino Panedigrano e Riccardo Viola ribadisce ancora una volta i quesiti sulla sanità lametina, chiedendosi: “L’area centrale della Calabria, intesa come area Catanzaro-Lamezia, è un unico bacino d’utenza e, quindi, va costruito un unico HUB di tutta la provincia con pari dignità di funzioni ed equa distribuzione delle specialità e delle risorse per scongiurare che quella lametina diventi una sanità di solo primo soccorso. Collegata a tutto questo c’è l’immediata riduzione dei reparti doppi e tripli concentrati nel capoluogo che assorbono importanti risorse senza incrementare la disponibilità di funzioni, anche perché tali duplicazioni e triplicazioni nella stessa area sono contrari a tutte le norme. Inoltre i Lametini hanno diritto di conoscere quante delle risorse attribuite alla sanità provinciale vengono spese nel nostro territorio. Ed infine i Lametini hanno diritto di sapere cosa si starebbe per aprire nell’area industriale con la dizione di Polo Integrato ASP-INAIL. Perché, se si tratta di un reparto di riabilitazione ospedaliera e di una mera funzione ambulatoriale da parte dell’INAIL, non ha alcun senso che quella struttura venga allocata fuori del nostro ospedale, in quanto significherebbe solo incrementare inutilmente la spesa sanitaria ospedaliera e farlo addirittura a danno dell’attrattività del nostro Ospedale”.
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