Catanzaro - Il Presidente della Regione Mario Oliverio – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – si è recato, oggi pomeriggio, all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, per far visita al giovane diciottenne Aruna, migrante del Burkina Faso, che ha perso le gambe, a seguito delle ferite provocatogli dagli scafisti.
Infatti, Aruna, ancora a bordo del barcone che lo avrebbe portato in Italia, ha avuto un attacco di panico. Gli scafisti, per costringerlo a stare zitto, gli hanno legato mani e piedi in modo così stretto che, giunto all’ospedale “Pugliese”, constatate le sue condizioni, il Direttore della “Chirurgia plastica” Franco Abbonante ha dovuto amputargli gli arti inferiori. Il Presidente Oliverio, era accompagnato da Franco Corbelli, leader del Movimento “Diritti Civili”, entrambi particolarmente commossi. Erano presenti, oltre al Direttore generale dell’A.O. Giuseppe Panella, il Primario Lucio Cosco, assieme agli altri medici del reparto di “Malattie infettive” ai quali il Presidente Oliverio ha espresso il compiacimento ed il ringraziamento per quanto hanno fatto in favore di Aruna. Domani, il giovane Aruna, uscito dall’ospedale, sarà ospitato, a Decollatura, dall’Associazione “piccola famiglia” diretta da padre Benedetto, del quale il Presidente Oliverio ha sottolineato il grande gesto di accoglienza affettuosa dimostrata, autentica caratteristica della nostra regione.
“Siamo particolarmente vicini – ha detto il Presidente Oliverio – al giovane Aruna, vittima di un’immane tragedia, al quale ho espresso la solidarietà e la vicinanza mia e del popolo calabrese. Seguiremo con grande attenzione il cammino di riabilitazione di Aruna che aiuteremo affinchè possa avere una vita il più possibile serena e dignitosa. Per questo, ho chiesto che gli vengano impiantate le migliori protesi in modo che possa muoversi agevolmente”. “Sono soddisfatto e contento, e ringrazio, per questa visita, il Presidente Oliverio. Un incontro – ha detto Corbelli - che ci ha molto commosso. E l’abbraccio che ha voluto farci Aruna per ringraziarci, ci ha segnato profondamente”.
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