Ancora bloccati i fondi per le periferie, la Calabria perderebbe 110 milioni

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Roma – Il Governo dice ancora no e conferma il blocco ai fondi per le periferie destinate a tutta Italia. Un duro colpo anche per la regione Calabria, che perderebbe ben 110 milioni di euro. La decisione è arrivata da Montecitorio dopo l’incontro con i vari sindaci e la commissione preposta. Sul piede di guerra molte associazioni. Anche il vicepresidente vicario del gruppo Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto non ci sta: "La sospensione dei fondi del 'bando periferie' stabilita dal decreto Milleproroghe mina il rapporto di leale collaborazione tra le istituzioni e fa perdere alla Calabria 110 milioni di euro. Un atto grave e schizofrenico della maggioranza che da un lato istituisce la Commissione parlamentare d'inchiesta per promuovere la riqualificazione delle periferie e dall'altro sottrae risorse importanti ai Comuni che hanno già avviato progetti, molti dei quali cantierabili". Lo afferma il vicepresidente vicario del gruppo Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto. "In quei fondi - prosegue - sono incluse le spese di progettazione che moltissime amministrazioni hanno già sostenuto. Solo a Reggio Calabria tra Comune e Città Metropolitana si perderebbero quasi 58 milioni di euro, mentre 34 milioni andrebbero persi a Catanzaro e 30 milioni a Cosenza. Con questo atto si tolgono risorse aggiuntive ai Comuni per dare a tutti la possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione. Sarebbe stato invece opportuno finanziare questa possibilità con altre risorse. Noi di Forza Italia abbiamo presentato un emendamento soppressivo per ripristinare i finanziamenti. Con questa norma si danneggia il territorio, quando invece sarebbe necessario dare massima priorità alla riqualificazione delle periferie".

Secondo Enza Bruno Bossio del Pd: "Nella colpevole complicità della deputazione calabrese di Lega e 5stelle si consuma da parte del Governo la gravissima sottrazione ai Comuni dei fondi destinati al recupero delle periferie. Non ha sortito, infatti, alcun effetto l’audizione odierna della delegazione di sindaci, guidata dal presidente Anci Antonio Decaro, a Montecitorio nell’ambito dei lavori congiunti della Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni, e della Commissione Bilancio. Il Governo del disfattismo ha mantenuto la decisione contenuta nel decreto milleproroghe, ovvero quella annullare un investimento importantissimo fatto dai Governo Renzi e Gentiloni, finalizzato al recupero delle sacche più degradate delle grandi città sulla base di un sano principio di rigenerazione urbana ed emersione del disagio. A nulla sono valse le  sacrosante ragioni di forma e contenuto esposte dagli amministratori: le convenzioni fra Stato e amministrazioni erano già state sottoscritte, in molti casi erano partiti gli appalti e, sulla base di questi finanziamenti, diversi sindaci avevano impostato la loro programmazione economica. Ora, con un colpo di spugna, rischiano di ritrovarsi con un buco nel bilancio. Sono evaporati 3,8 miliardi, fra investimenti pubblici e privati, per un totale di 96 progetti: 110 milioni di investimenti pubblici solo in Calabria. Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria avevano messo in cantiere progetti che avrebbero finalmente inciso sulle condizioni di pezzi interi di città, finora ingoiati nei “non luoghi” che sono le nostre periferie e a cui, invece, era stata data un’opportunità di crescita e di emancipazione. Ciò che colpisce è non solo l’assenza di qualunque forma di riprogrammazione ma il servile silenzio dei parlamentari calabresi di maggioranza: fino a ieri leoni ruggenti e censori irreprensibili e oggi agnellini belanti sulla pelle dei calabresi e dei loro elettori". 

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