Lamezia, Reale su fondazione Terina: "Masi ha lavorato nell'interesse comune"

Italo-Realeok_33324_bc962_412b5_52a0b_87656_778f4.jpgLamezia Terme - Italo Reale interviene in merito alle vicende della fondazione Terina e al paventato commissariamento dell'ente da parte della Regione. "Ho avuto una lunga frequentazione dell’area del Consorzio Industriale - spiega Reale - dove è collocata la Fondazione Terina, per una serie di incarichi professionali. In qualche occasione ho anche pranzato nel self service e comunque ho partecipato ad alcune iniziative politiche che vedevano la sala convegni completamente occupata, l’impianto voce funzionante perfettamente ed il Bar strapieno. Sono tornato dopo qualche anno (non molti) e di quello che ricordavo non c’era più niente. La cucina del self service scomparsa, sedie, tavoli posate ecc. non più rintracciabili, la sala convegni un semi disastro e le attrezzature in parte scomparse. Nelle altre strutture collegate sono dileguati arredi e strumentazione che erano acquisiti con i vari appalti che erano stati indetti dalla Fondazione. Questo senza richiamare irregolarità gravissime nella gestione degli appalti con sprechi enormi di denaro pubblico".

"La Fondazione Terina - aggiunge - era diventata una proprietà pubblica dopo il passaggio di un gruppo di "predoni" che, evidentemente, con la complicità o il disinteresse di chi aveva l’obbligo di vigilare, hanno sottratto e venduto decine di migliaia di euro di beni pubblici. Ancora peggio dal punto di vista amministrativo con personale in esubero e con qualifiche professionali che non corrispondevano a quelle necessarie per far funzionare la Fondazione. A ciò si aggiungevano i mancati pagamenti agli Istituti Previdenziali ed all’Agenzia delle Entrate. Quindi vi era un mare di cartelle esattoriali arretrate. Quindi furti e malversazioni che l’avvocato Masi ha denunciato alla Procura della Repubblica e che si è conclusa con una richiesta di rinvio a giudizio poco significativa rispetto alla gravità del danno subito dalla Fondazione per il trascorrere del tempo che ha reso impossibile perseguire i reati più gravi".

Secondo Reale: "Masi ha lavorato per mettere a posto i conti, sistemare le pendenze previdenziali e rateizzare le cartelle, per spostare chi non era utile ed ha dato un senso ad una Fondazione che gli altri avevano utilizzato per fare clientelismo o che avevano lasciato deperire per incapacità o inerzia. Oggi, dopo anni di assenza, la Regione invia una ispezione perché l’avvocato Masi ha chiuso con gli sprechi, ha denunciato i numerosi reati commessi e tenta di rimettere in piedi la Fondazione anche attraverso la prestigiosa scelta di aprire l’aula bunker. Ma, in questi anni, dove sono stati i dirigenti Regionali che hanno consentito o non hanno visto l’incredibile spoglio del patrimonio della Terina. Spero che facciamo attenzione nel trattare le responsabilità e le individuino secondo ciò che è successo ed aprano le eventuali azioni di recupero contabile per chi ha fatto il Presidente con troppo interesse o poca attenzione. Non è tollerabile che chi ha lavorato per l’interesse comune vada sotto inchiesta mentre chi ha rubato ne esca senza problemi. Non credo che sia possibile - afferma infine - rimanere inerti davanti ad un agire della Regione che se dovesse diventare prevaricazione pretenderebbe una risposta in tutte le direzioni".

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