Lamezia Terme - Si è conclusa la protesta dei tirocinanti che stamattina, insieme ai rappresentanti del sindacato Usb, avevano bloccato la strada di accesso all'aeroporto di Lamezia Terme. Alla base della protesta, che si è svolta in maniera pacifica e senza disordini, la richiesta della stabilizzazione per migliaia di precari.
Centinaia di tirocinanti calabresi hanno risposto così all'appello alla mobilitazione promosso dalla Unione Sindacale di Base (USB) a seguito dell'assenza di risposte positive, da parte Governo e Regione Calabria, alla richiesta di contrattualizzazione dei 7.000 lavoratori calabresi impegnati da anni nei tirocini di inclusione sociale. Oggi hanno anche occupanto lo svincolo della statale 18 che dà l’ingresso verso l’aeroporto. La protesta è indirizzata contro la Regione e la politica per la mancanza di risposte occupazionali. Disagi sono stati creati alla circolazione in quanto tutta l’area Sud è stata occupata con le vie di accesso all’aeroporto bloccate. Molti i passeggeri che non hanno potuto raggiungere l’aeroporto, costretti quindi a recarsi a piedi per poter raggiungere lo Scalo ed imbarcarsi. Tra essi anche il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri.
Sul posto carabinieri e polizia in tenuta antisommossa, presenti anche davanti stazione centrale. Al momento i tirocinanti hanno deciso di proseguire il sitin. “Non vogliamo creare disagi alla popolazione - spiegano - ma siamo costretti a farlo per la mancanza di lavoro e di risposte da parte delle istituzioni, della Regione e della classe politica. "Il tempo delle promesse è finito. Non accettiamo - si legge in un comunicato - più proroghe e false soluzioni utili solo mantenere sotto scacco migliaia di calabresi. Governo e Regione - è scritto - devono fare i conti con la determinazione dei lavoratori e delle lavoratrici, indisponibili ad accettare in silenzio questa ennesima umiliazione".
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