Lamezia Terme, 13 ottobre – Siamo in grado di mostrarvi come si presentava questa mattina alle ore 10:00, e a cinque giorni dallo storico evento della Messa papale, l’area industriale dedicata al Santo Padre e allestita per celebrare l’evento dello scorso 9 ottobre.
Corvi e gabbiani svolazzano tra buste di rifiuti, cartoni, bottiglie di plastica, fango e bitume reso morbido dalle piogge. Si dirà che molti dei cartoni che si vedono sono serviti a far sedere i fedeli. Bene. Così come è giusto sottolineare che la colpa è anche di chi ha partecipato e ha preferito abbandonare lì i rifiuti approfittando della calca di gente ma, è pur vero che, vista così, l’area si presenta dopo cinque giorni dall’evento come un’ immensa discarica a cielo aperto e inutilizzabile.
Un'area che dovrebbe servire ancora alla comunità in futuro e che si presenta, dopo le precipitazioni dei giorni scorsi, con il manto bituminoso già deteriorato e morbido in più punti, come appare evidente nella foto qui in basso e a quanti, quel giorno, erano lì a presenziare alla Santa Messa.
Viene spontaneo chiedersi se e chi pagherà, se non tutti i cittadini, per quella che si presenta come una nuova bonifica e una nuova risistemazione dell’area. E se si procederà alla pulizia, chi se ne occuperà e con quali fondi? La zona, lo ricordiamo, dovrebbe essere riutilizzata, stando alle dichiarazioni degli organizzatori prima della visita del Papa, come area per grandi eventi di carattere regionale. Un bene, “un investimento che rimarrà alla città” , si diceva. Bene, aggiungiamo. Con la speranza che quanto annunciato duri nel tempo e non si rovini con la prima pioggia, non siano spesi ulteriori soldi pubblici e che tutto avvenga nella massima trasparenza visto che si parla di soldi pubblici. Il tempo dei cittadini con il classico anello al naso, specie in questi tempi di crisi, è ormai tramontato.
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