Cerimonia di apertura per l'ottava edizione del "Torneo Internazionale Città di Lamezia Terme - Memorial Pasquale Gallo"

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Lamezia Terme - Solito bagno di spensierato entusiasmo giovanile, sul prato naturale del “Guido D’Ippolito”, in occasione della cerimonia di apertura dell’ottava edizione del “Torneo Internazionale Città di Lamezia Terme – Memorial  Pasquale Gallo”. Dopo una prima fase musicale e di spettacolo, l’ormai tradizionale sfilata di gran parte, visto che alcune arriveranno direttamente stamattina in città, delle 64 squadre categoria Pulcini, provenienti da tutta Italia e non solo, che si affronteranno da oggi fino a sabato 26 aprile tra l’impianto di via Marconi ed il “Gianni Renda”. Quindi il breve saluto degli organizzatori Angelo Aiello e Felice Natalino, che ha di fatto aperto la seconda parte della kermesse. Un torneo che stavolta ha rischiato di non tenersi, o quantomeno di slittare, per via del lutto nazionale proclamato in questi giorni a seguito della scomparsa di Papa Francesco, ma che alla fine, come ribadito dal presidente del Comitato Regionale della Lnd Saverio Mirarchi, si è deciso di far svolgere regolarmente trattandosi di un evento che ha come protagonisti i bambini.

Anche quest’anno sono poi stati proclamati i vincitori, nell’occasione quattro, del “Premio Calcio Giovanile” assegnato dall’organizzazione dell’evento.  Quello di “Miglior responsabile settore giovanile anno 2023-24” è andato a Gigi Milani, per dodici anni responsabile attività di base della Juventus ed attualmente responsabile scouting under 14 club Italia. Premiato da Sonia Carnovale, delegata cittadina del C.R. Calabria, Milani, nel prendere la parola, ha invitato i protagonisti del torneo a divertirsi, ma senza trascurare lo studio. Aggiungendo che in questa fascia di età non è ancora possibile dare veri giudizi tecnici, bensì soltanto intravedere quelle che sono le principali caratteristiche di ogni ragazzino. Per cui bisogna rispettare i loro tempi ed avere pazienza.

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Il “Premio alla carriera come miglior direttore sportivo” è andato a Giuseppe Ursino, per ben venticinque lunghi anni deus ex machina di quel Crotone arrivato a disputare diversi campionati di serie A. “Per ottenere questo tipo di risultati – ha osservato – devi necessariamente avere alle spalle una grande, oltre che molto organizzata, società ed io l’ho avuta in quegli anni.Tuttora ritengo che a Crotone ci siano le condizioni per tornare quantomeno in cadetteria. Il ricordo più bello di quegli anni? La prima storica promozione nella massima serie, avendo coronato quello ch’era il mio sogno da bambino. Altrettanto gratificante è per me stato aver fatto esordire in A alcuni ragazzi dopo averli portati a Crotone ch’erano ancora dei ragazzini”. Meno gratificante, nonché decisamente breve, la recente parentesi di Ursino al Cosenza. In tal senso si è detto molto dispiaciuto per l’attuale situazione di classifica dei silani. L’ex direttore dei pitagorici è apparso emozionato nel ricevere il premio alla carriera direttamente dalle mani di Giovanni Gallo, papà del compianto Pasquale. “Tra tutti quelli che mi sono stati assegnati, questo è sicuramente tra i più importanti, poiché consegnatomi da un papà che ha sofferto molto”.

Quello di “Ragazzo di Calabria - Io ce l’ho fatta” è andato all’ex centrocampista della Lazio, e della Nazionale, Stefano Fiore il quale, impossibilitato a presenziare di persona, ha ringraziato attraverso un video messaggio. A ritirare per suo conto il premio, è stato l’avvocato Aristide Leonetti. Infine il “Premio dirigente dell’anno”, consegnato dal presidente del C.R. Calabria, Saverio Mirarchi, a Gianluca Pessotto, ex terzino della Juve e della Nazionale. “Un piacere essere qui per presenziare a questo importante torneo giovanile intitolato alla memoria di Pasquale Gallo”. Pessotto a luglio festeggerà trent’anni di militanza ininterrotta nella dirigenza del club  bianconero, nel quale attualmente ricopre il ruolo di Football Teams Staff Coordination Manager. “Spero di restare ancora a lungo nella famiglia Juventus. Adesso la mia funzione è quella di raccordo tra prima squadra e settore giovanile. Provo a tirar fuori il meglio da ogni ragazzo, in modo che in futuro possano avere meno rimpianti possibili. Ai ragazzini che si apprestano a cimentarsi in questo torneo, dico di godersela perché queste sono esperienze che resteranno indelebili nelle loro vite. Fondamentale, poi, che crescano con sani valori”.

Finale pregno di momenti toccanti nel ricordo di colui alla cui memoria è intitolato il torneo. “Per nostro figlio – ha affermato Pasquale Gallo rivolgendosi a pubblico e piccoli atleti – il calcio era la sua vita. Ha giocato fino all’età di 11 anni, prima che arrivasse la malattia a portarcelo via. Un giorno ho sentito proprio Papa Francesco dire di non sapersi spiegare nemmeno lui come mai si ammalino anche i bambini. E quindi se non è riuscito a darsi una risposta lui, figuriamoci il sottoscritto”. Ai coniugi Giovanni e Carmelina Gallo, una delle squadre partecipanti al torneo, la Fortitudo Bagheria, ha donato un quadro con all’interno una grande maglia con il numero 1 ed il nome Pasquale. A chiudere, prima dell’accensione di alcune lanterne alzatesi in cielo dal rettangolo di gioco del D’Ippolito, le altrettanto toccanti parole di Felice Natalino nel ricordare come sia stato un coetaneo di Pasquale, con il quale giocava nella stessa scuola calcio. “Speriamo che da lassù sia contento di quanto stiamo facendo in suo ricordo”.

Ferdinando Gaetano

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