Lamezia, al tribunale convegno Aiga sul tema "L’udienza preliminare alla luce della Riforma Cartabia"

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Lamezia Terme - Il Palazzo di Giustizia di Lamezia ha ospitato il convegno dal tema "L’udienza preliminare alla luce della Riforma Cartabia" inserito all’interno della rassegna formativa "I Laboratori del Diritto" e organizzato dalla sezione AIGA Lamezia patrocinato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e dalla Camera Penale “Felice Manfredi”. L'evento ha avuto inizio con i saluti istituzionali del Presidente del Tribunale di Lamezia, Giovanni Garofalo, degli avvocati: Giuseppe Pandolfo Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme, Renzo Andricciola Presidente della Camera Penale e Giuseppe Isabella Presidente della locale Sezione AIGA.

Ad introdurre il tema del dibattito Alessandro Ferrise, Segretario della Sezione AIGA nonché Responsabile del Dipartimento di Diritto Processuale Penale della Fondazione AIGA «T. Bucciarelli», che ha moderato l’evento, il cui fine ultimo, a quasi due anni dall'entrata in vigore della riforma, e ad un anno dai relativi interventi correttivi, era proprio quello di tentare di comprendere l’evoluzione applicativa delle modifiche legislative apportate all’udienza preliminare, comprenderne le problematiche sorte nella prassi, e ove possibile sollecitare alcune possibili soluzioni e comunque spunti di riflessione. A seguire gli autorevoli interventi di Francesco De Nino, Magistrato in servizio presso il Tribunale lametino, dapprima in funzione di Giudice del dibattimento e da qualche anno Giudice per le indagini e l’udienza preliminare, il quale ha brillantemente approfondito il tema, fornendo alla platea una visione prospettica tipica del Giudicante, valorizzando appieno la funzionalità e le potenzialità dell’udienza preliminare, nonché poteri e facoltà del Giudice in punto di modifica del capo di imputazione ovvero di integrazione probatoria, rappresentando in ogni caso i limiti della riforma per quanto concerne una mancata valorizzazione ed un vero potenziamento dell’accesso ai riti alternativi, solo in minima parte toccati dall’intervento riformatore. Il Magistrato ha poi affrontato, con dovizia di particolari, la nuova regola di giudizio della ragionevole previsione di condanna che il Legislatore, con la riforma del 2022, non a caso ha inteso parametrare sullo standard probatorio dell’oltre ogni ragionevole dubbio, proprio del giudizio dibattimentale, e sulla base del quale il Giudice dell’udienza preliminare potrà ragionevolmente prevedere uno sviluppo del giudizio dibattimentale in termini favorevoli all’accusa, ma solo sulla base dei dati conoscitivi che ha a disposizione e solo qualora detti elementi consentano già di delineare, in termini concreti, un percorso probatorio attraverso il quale sia possibile approdare ad una sentenza di condanna.

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Il secondo intervento, invece, affidato ad Anna Mendicino, avvocato penalista e Componente del Direttivo della Camera Penale di Lamezia Terme, ha riguardato i temi della difesa dell’imputato attraverso la delicata fase della scelta di riti alternativi, alla luce dell’evoluzione dell’udienza preliminare e della crescente importanza che assume oggi l'attività di indagine difensiva, demandata all'avvocato difensore, sempre più parte attiva e dinamica di tale fase processuale, oltre che indispensabile baluardo e garanzia del diritto di difesa, e dal cui ruolo inevitabilmente può dipendere la riuscita dell’udienza preliminare nei termini auspicati dal Legislatore. Il convegno ha consentito, pertanto, in due ore di dibattito di comprendere appieno il delicato ruolo che ciascuna delle parti processuali è chiamata a svolgere nell’ambito dell’udienza preliminare, cui dovrebbe riconoscersi la funzione di vero e proprio filtro processuale in grado di deflazionare il dibattimento. Si autorizzano le testate giornalistiche interessate all'utilizzo delle fotografie ai fini della pubblicazione dell'articolo.

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