Lamezia Terme - "In questa Pasqua, che per me è anche l’ultima da Sindaco della nostra amata Lamezia Terme, desidero condividere con ciascuno di voi un pensiero che nasce dal cuore e dalla gratitudine. Pasqua è il mistero della vita che rinasce, della luce che squarcia il buio, del perdono che vince il male. È la festa della speranza e della libertà, quella vera: la libertà interiore, che non è assenza di vincoli, ma scelta d’amore" è quanto si legge in una messaggio di auguri per la Pasqua 2025 che il sindaco Mascaro rivolge alla città.
"Eppure, nel momento più tragico del Vangelo - prosegue - il popolo, istigato dai sacerdoti e dai farisei, chiese la liberazione di Barabba e la condanna di Gesù. Una folla che, spinta dalla paura e dal potere, voltò le spalle alla verità. Anche oggi, nel nostro tempo, possiamo cadere nello stesso errore: scegliere ciò che è più comodo o più rumoroso, anziché ciò che è giusto. Vi auguro che Lamezia possa sempre più scegliere la strada del coraggio, della responsabilità e della libertà autentica. Tra le immagini più intense della Passione c’è quella della “Veronica”, che con un gesto silenzioso e rivoluzionario asciuga il volto di Cristo. Non lo evita, non fugge, non giudica. Lo guarda e lo riconosce. Quel volto, impresso nel lino, è l’umanità di Dio che si affida all’umanità dell’uomo. Vi auguro allora di essere, ciascuno a modo suo, come Veronica: capaci di vedere il volto dell’altro e di non aver paura di toccarlo con misericordia".
"In un tempo in cui il mondo è attraversato da guerre drammatiche e da conflitti interiori che lacerano le coscienze, invito ciascuno di noi a mettere fine alla guerra che si combatte anche dentro i nostri cuori, per rinascere a una vita nuova. Solo così potremo far rinascere l’intera città. Un pensiero colmo di affetto va ai bambini, custodi dell’innocenza e della speranza, e ai malati, custodi della forza silenziosa che ogni giorno ci insegna la dignità del vivere anche nella sofferenza. Auguro a tutti voi una Pasqua di luce, di fraternità, di umanità condivisa. Una Pasqua che ci renda migliori e ci renda popolo portatore di pace e libertà, unito nella dignità, nella memoria, e nella visione del futuro. "E il sudario che avvolgeva il suo volto fu il primo annuncio della resurrezione: perché chi ama, riconosce il volto anche tra le lacrime".
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