Truffe bancarie online, Unione nazionale consumatori Lamezia: "Riconosciuto diritto al rimborso"

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Lamezia Terme - Riconosciuto il diritto al rimborso per una società di professionisti di Lamezia in seguito a una presunta truffa bancaria dopo l'intervento dell'Unione Nazionale Consumatori Aps Lamezia Terme (sede provinciale per Catanzaro e Crotone), e dei legali Zaira Niaty (Responsabile Unc Lamezia Terme), e Giovanni Arena: l’arbitro bancario finanziario di Bari ha riconosciuto in favore di una società di professionisti di Lamezia Terme, il diritto al rimborso di una somma sottratta con un bonifico fraudolento, tramite una truffa bancaria online che combina più tecniche ormai ben note, “Sms spoofing” e “Vishing”.  La società ricorrente, intestataria di un conto corrente bancario, aveva subìto un addebito per una operazione di bonifico fraudolentemente a ottobre 2023. Evidenziava in sede di ricorso, che la transazione veniva immediatamente segnalata dal sistema informatico interno dell’intermediario ma che, tuttavia, la resistente non contattava tempestivamente la ricorrente per chiedere informazioni in merito. Qualche ora dopo l’operazione, la ricorrente si recava presso un ufficio della resistente e, in quella circostanza, gli impiegati si accorgevano della predetta segnalazione e la invitavano a disconoscere il bonifico in questione. La ricorrente ha reputato inadeguato il sistema di sicurezza predisposto dalla banca, considerando che i malfattori sono riusciti a carpire illegittimamente le credenziali della ricorrente e ad eseguire l’operazione disconosciuta servendosi del solo accesso all’app tramite impronte digitali. Ha affermato che è dovere dell’intermediario adempiere all’obbligo di custodia dei patrimoni della propria clientela nonché provare che l’operazione contestata sia stata autenticata, correttamente registrata e contabilizzata.

La società correntista lametina si è rivolta, attraverso Unc Aps Lamezia T., all’Arbitro bancario finanziario, il quale ha condannato l’istituto bancario a rimborsare parte della somma sottratta. La correntista truffata, non riuscendo ad ottenere solo con il reclamo, un rimborso dalla banca, con l’assistenza dell’Unione Nazionale Consumatori Aps, si è rivolta all’Abf che le ha riconosciuto il diritto al rimborso attraverso un bonifico fraudolento. "Il Collegio di Bari – hanno commentato dall’ ufficio legale dell’Unione – ha accolto il ricorso, condividendo a pieno la tesi difensiva prospettata in subordine nelle richieste, nell’eventuale configurazione di un concorso di colpa. È stato riconosciuto, infatti, che a parziale discolpa della ricorrente, non può essere priva di rilievo la circostanza che la manipolazione perpetrata a danno della stessa ha reso confondibile il messaggio ‘civetta’ con una comunicazione in effetti proveniente dall’intermediario. Parte ricorrente ha, infatti, allegato evidenza dei messaggi truffaldini ricevuti, la maggior parte dei quali, compreso il messaggio “civetta”, riportano come mittente una denominazione riconducibile all’intermediario convenuto, con la conseguenza, in ragione del rischio di impresa gravante sull’intermediario, di una (com)partecipazione di quest’ultimo nella sopportazione del danno patito dalla ricorrente. Inoltre, l’arbitro ha riconosciuto un ulteriore e importante principio: la ripartizione fra le parti delle conseguenze negative derivanti dalla vicenda in esame, ponendole a carico di ciascuna nella misura del 50 per cento. Infine, ha riconosciuto anche gli interessi legali dalla data del reclamo al saldo".

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