“Aspirazione del cuore umano alla felicità”, la riflessione del Vescovo emerito Rimedio

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Lamezia Terme – Riflessione del Vescovo emerito, Vincenzo Rimedio, in questa domenica 22 Settembre 2024, la XXV del tempo ordinario, sul concetto di felicità.

“Da parte dell'essere umano vi è questo slancio: è connaturale alla sua strutturazione di ricerca di quanto lo compie nella sua dimensione interiore profonda. La felicità è di un duplice ordine: quello delle "Beatitudini" enunciate dal divin Maestro e quello comune al genere umano. Le Beatitudini rientrano nel disegno di Cristo, per l'affermazione del Regno, che Egli stesso è venuto a instaurare: con la proposta fondamentale della povertà, intesa a far vivere senza terrene idolatrie, ma nella libertà dalle schiavitù. «Beati poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli» (cf. Mt 5,1ss). Oltre alla considerazione sulla povertà, si può accennare alla seconda beatitudine e alla terza: «Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati», la consolazione è riservata ad anime elette e soprattutto al Signore. È raccomandata la mitezza: «Beati i miti, perché avranno in eredità la terra». Si rifugge da eccessi del comportamento verso gli altri. L'essere umano, in particolare i giovani e le giovani, vivono la stagione dei sogni, e cosa sognano? Di poter raggiungere la felicità, cioè quella condizione che segue ai successi che intendono realizzare: relativi alla professione, alla formazione della propria famiglia, a relazioni umane sincere, all'impegno sociale, alla comunione con Dio, Autore di ogni bene.

I giovani in maggioranza sono interessati alla riuscita della comunità familiare: a livello di dono di amore reciproco tra i genitori, dono di anima e di corpo, e a livello di missione educativa verso la crescita culturale e religiosa dei figli. Alcuni dei giovani si distinguono per una scelta non comune: la risposta alla Vocazione a diventare Preti, a servizio del Regno di Dio e della comunità umana dei credenti e dei non credenti. È una missione incomparabile, alla quale sono chiamati dallo Spirito del Signore, fatta di qualche sacrificio ma spesso di grande gioia! La trattazione dell'aspirazione alla felicità non sembra contestuale a questo tempo di guerre, con morte e distruzioni, ma non si può andare dietro eventi che contrastano la volontà dei popoli, desiderosi solo di pace! Il pensiero vero è questo: torni la Pace!".

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