Veglia all'alba a Steccato di Cutro a due anni dal naufragio in mare dei migranti - Reazioni

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Cutro - Veglia di preghiera all'alba sulla spiaggia di Steccato di Cutro in ricordo del naufragio che due anni fa provocò la morte di 94 persone fra cui 34 bambini e diverse persone ancora disperse. Sopravvissuti, familiari delle vittime e istituzioni religiosi e politiche sì sono riunite in preghiera e raccoglimento. Erano presenti - fra gli altri - il segretario nazionale del Pd, Elly Schlein, i parlamentari del Pd Nicola Irto, Nico Stumpo; il parlamentare europeo Sandro Ruotolo ed il vicepresidente della Cei, monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Ionio.

"É stato fondamentale essere qui anche quest'anno - ha aggiunto Elly Schlein - per commemorare i 94 morti, stare accanto ai familiari delle vittime e per chiedere, insieme a loro, verità e giustizia. Ribadendo la stessa domanda che facciamo da due anni in relazione a quanto é accaduto: perché non sono partiti mezzi adeguati per soccorrere l'imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti? Perché non è partita la Guardia costiera?". "C'è un'inchiesta della magistratura - ha aggiunto la segretaria del Pd - e questo non ci compete. Ma c'è una domanda politica la cui risposta va data alle vittime ed ai familiari". Elly Schlein ha anche parlato con alcuni superstiti e con loro parenti, che le hanno chiesto un sostegno per ottenere i ricongiungimenti familiari promessi dal governo Meloni. "Noi continueremo ad insistere - ha detto la segretaria del Pd - per ottenere verità e giustizia".

Vicepresidente Cei a veglia per Cutro, verità su stragi Stato

"Sulla questione dell'immigrazione ci stiamo giocando la democrazia, la civiltà. Si faccia verità su tutte le stragi di Stato, da Lampedusa a Cutro". Lo ha detto monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all'Ionio e vicepresidente della Cei, partecipando alla veglia di preghiera sulla spiaggia di Steccato di Cutro per commemorare i 94 migranti morti nel naufragio di del 26 febbraio del 2023. "Dopo due anni - ha aggiunto monsignor Savino - non possiamo dimenticare. Ogni dimenticanza diventa complicità, organica a chi non ha compreso che la questione migranti non va affrontata con un atteggiamento securitario, che vede sempre e comunque nel fratello e sorella immigrati un problema e non una risorsa. Al di là di ogni appartenenza, sulla questione dell'immigrazione ci giochiamo una democrazia più matura e compiuta, la civiltà. La storia ci insegna che ogni popolo è figlio dell'incontro di culture diverse, ma ho la percezione, per non dire la certezza, che la storia non ci sta insegnando nulla. Stiamo riportando le lancette della storia ai tempi più bui. Quando sento parlare oggi di deportazione, quando vedo le immagini di fratelli e sorelle in catene, mi chiedo: dove siamo arrivati? Non ci ha insegnato nulla la banalità del male? Oggi mi preoccupa il male della banalità, mi preoccupano contiguità, attiguità e atteggiamenti organici a chi crede che i fili spinati ed i muri siano la soluzione ai problemi della storia". "Invito tutti - ha detto ancora il vicepresidente della Cei - a diventare soggetti capaci di capovolgere quello che sta accadendo qui e altrove in questo frangente della storia.La sfida si chiama proprio integrazione. Gli immigrati sono fratelli, amici, compagni con i quali costruire una società alta ed altra, una società dei diritti non dell'indifferenza". Monsignor Savino, rivolgendosi infine ai superstiti ed ai familiari delle vittime del naufragio, ha chiesto loro "perdono, così come feci inginocchiandomi - ha detto il presule - davanti alle bare nei giorni successivi alla strage".

Il presidente Mancuso: “Ricordare e impegnarci affinché tragedie simili non si ripetano”

“Il naufragio di Cutro è una ferita indelebile nella memoria collettiva del Paese e in particolare della Calabria, che ha affrontato la tragedia con uno straordinario approccio solidaristico. È fondamentale tenere viva la memoria delle vittime e, allo stesso tempo, impegnarci, ciascuno per la propria parte, affinché eventi simili non si ripetano. Per fronteggiare il fenomeno migranti, oltre alle tante iniziative del Governo, è necessario puntare al potenziamento della cooperazione internazionale, sia per fermare i trafficanti di esseri umani che per garantire a chi fugge da guerre, povertà e persecuzioni risposte concrete e dignitose”. È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso.

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