Calenda in Calabria prima del congresso nazionale. Su Lamezia: "Proporremo forse una candidatura nostra"

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Lamezia Terme - “Azione è ormai molto radicata in Calabria, ha due validissimi consiglieri regionali, amministratori un po' ovunque. A Lamezia siamo presenti e soprattutto pensiamo che bisogna fare un piano di rilancio di Lamezia. Io adesso faccio un esempio piccolo, sono stato, come sempre faccio, a vedere i siti culturali e qui sono stato a vedere il castello Svevo-Normanno, ma non è normale che sia chiuso, ha preso dei Fondi europei, non ci si può neanche arrivare. Ma che senso ha? Non è che Lamezia ha 200 di questi posti, è il posto più importante culturalmente. C’è l’aeroporto, ma perché non si può mettere a posto? Ecco, io credo che queste sono le cose di cui si deve occupare il prossimo sindaco, vedremo quali sono i candidati, proporremo forse una candidatura nostra, adesso vediamo, nelle prossime settimane questa cosa verrà sciolta”.

A parlare così, il segretario nazionale di Azione, Carlo Calenda intervenendo ad un incontro regionale del partito a Lamezia Terme presso la sede cittadina. Presenti i consiglieri regionali Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi, la segretaria cittadina, Annita Vitale e tanti simpatizzanti, nonché esponenti di partiti di centrodestra e centrosinistra interessati, evidentemente, alle dichiarazioni sulle Comunali di Lamezia. Calenda, poi si è soffermato a parlare con i giornalisti su vari temi, senza tralasciare tuttavia, le questioni di Lamezia che si avvicina al voto per le Amministrative dei prossimi mesi. Sollecitato sulla collocazione di Azione, ovvero centrodestra o centrosinistra il leader nazionale ha chiarito: "noi quando facciamo una candidatura a livello comunale cerchiamo di raccoglierla su una base civica di tutte le forze politiche che ci vogliono stare, perché riteniamo che la gestione di un Comune è la gestione del decoro urbano, la riapertura dei siti culturali importanti, è un argomento in cui non si prestano la differenza tanto tra destra e sinistra, francamente”.

Ma come si traduce questa equidistanza in termini nazionali?

“Non è un'equidistanza - ha sottolineato Calenda - siamo l'opposizione, ma si traduce nel cercare di imporre all'agenda politica, ai partiti politici qualcosa che serva, come le bollette, l’industria, l’occupazione, se no discutiamo di mozioni di sfiducia e di conflitti con la magistratura mentre il Paese va a ramengo. Questo è quello che cerchiamo di fare ricostruendo un'area di centro della serietà del buon governo. In primo luogo è la qualità del candidato, perché il sindaco o la sindaca hanno un potere molto significativo e devono saperle amministrare, devono avere esperienza, devono essere persone di specchiata qualità morale, etica e avere ovviamente dal punto di vista legale un curriculum impeccabile”.

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Quindi, altri temi internazionali e nazionali, compreso anche il dibattito sul fine vita.

“Bisogna raggiungere la pace in Ucraina ma non si può raggiungerla scavalcando l'Ucraina che ha combattuto tre anni con grande fatica né scavalcando l'Europa perché vedete quello che sembra è che Trump voglia proprio distruggere e disgregarla l'Europa e questo è un gravissimo rischio per noi. Noi abbiamo presentato da ormai settimane, un provvedimento per levare un pezzo dei costi delle bollette. Oggi le aziende di rinnovabili stanno facendo soldi a palate e non è giusto”.

“Oggi - ha aggiunto Calenda - il presidente Orsini ha detto quello che noi chiediamo da tempo, cioè un tavolo tra maggioranza e opposizione che smettano di litigare e facciano una cosa importante per il Paese”.
Il leader di Azione, come detto, ha accennato anche al tema fine vita. “Noi siamo per una normativa sul fine vita, il Parlamento è in gravissimo ritardo, la Toscana ha fatto una normativa, l’ha portata a livello nazionale, la Corte costituzionale si è espressa, chi soffre, non ha possibilità di guerire, è impossibilitato persino a fare le azioni in più basilari, deve poter scegliere di non soffrire”.

Sul congresso nazionale di domani

“Intanto - ha detto Calenda sul congresso nazionale del partito che si terrà domani - è una buona cosa che ci sia un congresso, perché i partiti non fanno più congressi. Noi, è il secondo congresso che facciamo. È un congresso che ha mobilitato tante persone, io sono andato in giro per tutto il territorio, dove verranno eletti i segretari provinciali, poi il segretario regionale, poi il segretario nazionale. E credo che la linea per me è quella che io ho sempre detto, penso che destra e sinistra non siano in grado di governare, che bisogna ricostruire un centro forte, non è un luogo di intrallazzi, un centro che dice agli italiani come stanno le cose, parla di diritti che è anche equanime. Equanime - ha aggiunto Calenda - vuol dire che se presentano un provvedimento anche al governo positivo per l’interesse del Paese, lo si vota, perché noi facciamo l'interesse del Paese. E che contemporaneamente proponga soluzioni concrete, dall'energia in poi. Io non sono stato in mezzo alle polemiche delle mozioni di sfiducia e gli attacchi alla magistratura. Una palla! Sono trent'anni che andiamo avanti così. Trent'anni!”. Sulla sua riconferma a segretario, Calenda è stato lapidario: “Questo dipende dagli iscritti”.

Governo Occhiuto e spesa Fondi Pnrr

“Il governo Occhiuto - ha dichiarato infine Calenda - almeno da quanto risulta da agenzie indipendenti, penso a Gimbe, ha fatto dei miglioramenti sulla sanità, tuttavia sono ancora lontani i numeri dall'essere soddisfacenti e per me le Regioni devono fare soprattutto questo, sanità e infrastrutture. Per quanto riguarda invece le infrastrutture, bene la disponibilità sul rigassificatore, credo che sia coraggioso, sul termovalorizzatore molto bene. Attenzione - ha poi concluso Calenda - perché i fondi del Pnrr secondo me rischiano di essere spesi in una quantità in linea con i fondi europei, cioè intorno al 60%”.

A.C.

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